Un miglioramento del sistema sociale italiano non può tollerare una società divisa in due, i forti e i deboli, nella quale la disoccupazione rappresenta la forma odiosa di emarginazione e in particolar modo ciò vale per le persone con disabilità.

Il collocamento delle persone con disabilità è disciplinato dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. Questa legge promuove l’inserimento e l’integrazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro attraverso il “collocamento mirato” affidato agli “uffici competenti” individuati dalle regioni.

Tuttavia, in Italia ci sono circa un milione di persone disabili disoccupate o in cerca del primo impiego, con probabilità assai scarse di trovare un posto in tempi ragionevoli, vista anche l’emergenza Coronavirus.

Per queste ragioni ieri il Governo ha presentato le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità”, adottate a seguito della pubblicazione, l’11 marzo scorso, del Decreto Ministeriale numero 43 e la Banca dati del collocamento obbligatorio mirato.

L’obiettivo è quello di delineare un percorso di collaborazione e condivisione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e quello della disabilità orientato verso un sistema di inclusione lavorativa più efficiente e organico in tutto il Paese.

Le Linee guida prevedono interventi concreti specifici rivolti a:

• giovani con disabilità non ancora in età da lavoro o ancora all’interno del sistema d’istruzione, che saranno “accompagnati” in un percorso di inclusione sociale e integrazione lavorativa;
• coloro che accedono per la prima volta alle liste del collocamento obbligatorio o sono iscritti da non oltre 24 mesi;
• disoccupati da oltre 24 mesi e persone che rientrano nel mercato del lavoro dopo dimissioni, licenziamenti o lunghi periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.

Inoltre, quale strumento di indirizzo e coordinamento a livello nazionale, è stata istituita la Banca dati del collocamento obbligatorio mirato, per definire e semplificare le modalità attuative della raccolta di informazioni e la semplificazione degli adempimenti in materia di assunzioni mirate per persone diversamente abili. Il tutto attraverso collaborazioni dirette con INPS e INAIL.

Come si legge dalla presentazione delle linee guida, gli interventi, le indicazioni ed i metodi sono finalizzati a:

− favorire la presenza e la fruibilità di servizi, strumenti e risorse adeguati, su tutto il territorio nazionale, secondo i principi delle pari opportunità, a beneficio dei cittadini con disabilità e delle imprese interessati dalla norma del collocamento mirato;

− sostenere la standardizzazione dei processi di attuazione delle norme su tutto il territorio nazionale, da parte dei servizi competenti, per ridurre i divari territoriali che penalizzano vaste aree del Paese;

− orientare le azioni del sistema nella prospettiva di un miglioramento continuo dell’efficacia delle prestazioni, favorito da attività di monitoraggio e da una condivisione delle pratiche valide tra le diverse realtà locali.

Qui potete trovare il documento completo.

Ci auguriamo che questi strumenti siano non solo attuati, ma seguiti da un adeguato monitoraggio e che possano rappresentare un cambio di passo per l’inclusione lavorativa e la tutela delle persone con disabilità

Per la Uil è fondamentale riaffermare, oggi e ogni giorno, che il lavoro non deve essere una ulteriore barriera. Occorre un impegno maggiore per rafforzare il sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie e per investire nell’istruzione e nella formazione innovativa.

È fondamentale favorire la piena realizzazione di vita delle persone disabili attraverso l’inserimento lavorativo e posti di lavoro di qualità, per abbattere il muro di esclusione e discriminazione che subiscono anche nel mondo del lavoro.