Il Family Act diventa legge

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Il Family Act diventa legge.

Il provvedimento a sostegno delle famiglie per promuovere la genitorialità conciliandola anche col mondo del lavoro e contrastare la crescente denatalità, è stato approvato dal Senato con 193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti.

Per la prima volta, l’Italia si dota di una riforma organica delle politiche per la famiglia, che prevede un potenziamento del sistema del welfare, con l’introduzione dell’assegno unico e universale, un sostegno alle famiglie per le spese educative e scolastiche; la revisione dei congedi parentali e delle misure di incentivo al lavoro per le donne.

L’assegno unico e universale (che è già in vigore) è un sostegno economico alle famiglie che hanno figli a carico a partire dal 7° mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. Ne abbiamo parlato qui.

Con il Family Act vengono inoltre rivisti i congedi parentali di maternità e di paternità fino al compimento dei 14 anni del figlio. La volontà è quella di riformare i congedi parentali, con l’estensione a tutte le categorie professionali e con dei congedi di paternità obbligatori e strutturali, al fine di permettere ai padri, come alle madri, di conciliare vita lavorativa e genitoriale.

Vengono anche introdotte detrazioni fiscali per le spese legate all’istruzione universitaria e per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o, per le giovani coppie composte da soggetti aventi entrambi età non superiore a 35 anni, per l’acquisto della prima casa.

Troviamo quest’ultimo aspetto davvero importante per contrastare la denatalità: assicurare il protagonismo dei giovani under 35, promuovendo la loro autonomia finanziaria con un sostegno per le spese universitarie e per l’affitto della casa.

La legge prevede inoltre misure premiali per i datori di lavoro che realizzino politiche volte a promuovere una piena conciliazione tra la vita lavorativa e quella genitoriale, quali, ad esempio, il lavoro flessibile. Inoltre, una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese verrà riservata all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.

Sono previsti premi anche per chi incentiva il lavoro femminile nelle regioni del Mezzogiorno.

Riteniamo che questa riforma abbia toccato degli aspetti fondamentali per sostenere la natalità, le famiglie, le donne e la società: la promozione della parità di genere all’interno dei nuclei familiari, il favorire l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

E’ un primo passo – importante – per affermare il valore sociale di attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, sostenere le coppie più giovani.

Le principali scadenze temporali previste per l’adozione dei singoli provvedimenti attuativi variano dai 12 ai 24 mesi. Ci auguriamo che i benefici di questa legge si manifestino concretamente il prima possibile e che i bambini vengano sempre considerati come i figli dell’intero Paese. Un Paese che cresce sostenendo le famiglie.

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