IL CALCOLO DI PENSIONE

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27.03.2023

Di fronte a uno scenario previdenziale sempre più complesso e articolato il lavoratore, una volta raggiunto il traguardo (sempre più ad “ostacoli”) della pensione, si trova spesso spaesato nel capire non solo su quando e su come potrà andare in pensione ma, soprattutto, su quanto andrà a percepire.

Riuscire a rispondere a queste domande non è un’impresa facile anche perché giocano molte variabili e non esiste una soluzione unica, valevole per tutti, al contrario, accade spesso che possono esserci più risposte per ogni singola situazione.

Per questo motivo, diventa sempre più indispensabile ricercare una consulenza personalizzata capace di elaborare la soluzione più vantaggiosa in funzione della specifica situazione individuale del lavoratore.

I Patronati sono i soggetti più adatti al raggiungimento di tale scopo.

Fatta questa doverosa premessa, illustriamo brevemente come è articolato il sistema di calcolo delle pensioni nel nostro ordinamento.

Attualmente esistono due sistemi di calcolo: misto e contributivo.

I due sistemi si applicano sulla base dell’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995:

  • Rientrano nel sistema misto
  • I soggetti che hanno almeno 18 anni di contributi al 1995: la pensione è calcolata con il metodo retributivo fino al 2011 e dal 2012 con il metodo contributivo.
  • I soggetti che hanno meno 18 anni di contributi al 1995: la pensione è calcolata con il metodo retributivo fino al 1995 e dal 1996 con il metodo contributivo.
  • Rientrano nel sistema contributivo

I soggetti che al 31.12.1995 non possono far valere neppure un contributo versato/accreditato a loro favore. La pensione è calcolata sulla base di tutti i contributi versati nell’arco della vita lavorativa.

Il calcolo retributivo lega l’importo della pensione alle retribuzioni percepite dall’iscritto negli ultimi anni di lavoro rapportate a rendimenti percentuali maturati rispetto all’anzianità contributiva utile a pensione. In estrema sintesi il sistema poggia su quattro cardini: l’anzianità contributiva, la retribuzione lorda pensionabile, la rivalutazione delle retribuzioni (coefficienti che variano ogni anno) e l’aliquota di rendimento che rappresenta la percentuale della base pensionabile che determina la pensione nel sistema retributivo.

Il calcolo contributivo, invece, è basato sull’importo dei contributi accantonati durante tutta la vita lavorativa (montante contributivo) e “restituiti” all’iscritto sotto forma di pensione, mediante l’utilizzo di un coefficiente chiamato “trasformazione” che varia in base all’età posseduta alla data del pensionamento.

Il metodo di calcolo contributivo è applicato oltre che da coloro che sono privi di anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995, anche da chi decide di optare per tale sistema o per coloro che accedono a determinati trattamenti pensionistici come, ad esempio, l’Opzione donna.

In conclusione…

Per qualsiasi ulteriore chiarimento l’ItalUil e il nostro collega UILLI sono sempre a disposizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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