H&M, test di intelligenza per licenziare: assurdo e scioccante

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02.03.2023

Gravissimo, discriminatorio, inaccettabile.

Questi i commenti che hanno accompagnato la scoperta della decisione del colosso mondiale H&M di sottoporre i suoi dipendenti a dei test di intelligenza per decidere chi può restare al lavoro e chi viene licenziato.

Quello che sta accadendo ai lavoratori e alle lavoratrici dell’azienda, al momento solo in Svezia, è stato accolto anche qui con sgomento e preoccupazione. Secondo la Uiltucs, il primo sindacato in Italia a prendere posizione sull’accaduto, la selezione del personale secondo questi criteri è assurda e scioccante.

Durissima, dunque, condanna della Uil del terziario, che si è unita al sostegno al sindacato europeo e in particolare a quello svedese, Unionen, il primo a raccogliere le denunce dei lavoratori che hanno riferito il modus operandi dell’azienda. Robin Olofsson rappresentante sindacale del sindacato svedese, ha raccontato infatti al quotidiano Svenska Dagbladet come molti dipendenti li abbiano contattati in lacrime per lo stress a cui sono stati sottoposti per questi test da superare. Chi non li superava o chi otteneva il punteggio più basso finiva tra i 1.500 lavoratori da licenziare.

Forte la risonanza mediatica, quindi, anche oltre i confini vista anche l’evidente e forte discrepanza tra Hennes & Mauritz e l’iconografia classica stile Ikea, del modello svedese, in cui famiglie multietniche dalla numerosa prole mangiano cibi bio in case super green. Un ambiente, quello rappresentato dal modello svedese, in cui si muove anche la nota azienda di moda H&M che però, stavolta, anziché in un set da film fiabesco è piombata dritta dritta in un episodio di Squid Game.

Ufficio Comunicazione UILTUCS

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