Hitler invade la Polonia. Inizia la Seconda guerra mondiale
01.09.2023
Il 1° settembre del 1939, l’esercito tedesco di Hitler invade la Polonia. Con questo atto di aggressione – per altro senza alcuna dichiarazione di guerra ufficiale – inizia il secondo conflitto mondiale, uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità.
In quel torno di tempo, la Polonia si ritrovò nel caos più totale, apprestandosi non solo ad essere divisa per l’ennesima volta (la prima fu nel 1772 a cui seguirono le spartizioni del 1793 e 1795), ma a venir cancellata nuovamente dalle carte geografiche, così come era già avvenuto, tra il 1815 e il 1932, ad opera di Austria, Russia e Prussia.
La politica di appeasement messa in campo soprattutto da Francia e Gran Bretagna, e che aveva garantito a Hitler, nel 1935, di riarmarsi nonostante le limitazioni del trattato di Versailles, di procedere alla rimilitarizzazione della Renania (nel 1936), all’annessione dell’Austria (marzo 1938) e successivamente (ottobre 1938) di parte della Cecoslovacchia (Sudeti), non aveva assolutamente portato i frutti sperati, al fine di evitare il conflitto.
Per giustificare l’aggressione, i nazisti accusarono la Polonia di perseguitare i cittadini di etnia tedesca residenti nel Paese. Sostennero – falsamente – che la Polonia, insieme ai suoi alleati Gran Bretagna e Francia, stesse pianificando di circondare e smembrare la Germania. Le SS, in collusione con l’esercito, organizzarono un falso attacco contro una stazione radio tedesca e accusarono poi del fatto i polacchi. Hitler sfruttò questa azione per lanciare una campagna di “ritorsione” contro la Polonia.
L’attacco a sorpresa tedesco vide impegnati più di 2.000 carri armati, 900 bombardieri e 400 aerei da combattimento, con il dispiegamento di 60 divisioni e circa 1,5 milioni di uomini. Le difese polacche furono presto travolte, non solo per una manifesta inferiorità rispetto alle forze e agli armamenti in campo, ma anche perché la Polonia si mobilitò tardi e considerazioni di natura politica costrinsero il suo esercito a dispiegarsi in modo svantaggioso.
La “guerra lampo”, indiscriminatamente distruttiva, provocò tra i polacchi circa 200 mila tra morti e feriti; 400 mila i prigionieri. Le perdite degli invasori assommarono a 45 mila soldati.
I tedeschi furono favoriti nella loro operazione dal fatto che si erano assicurati le spalle con il patto passato alla storia come Molotov-Ribbentrop, stipulato tra URSS comunista e Germania nazista e firmato il 23 agosto del 1939, non a caso pochi giorni prima dell’invasione della Polonia per mano nazista.
Contestualmente al Patto di non aggressione, venne firmato anche un Protocollo segreto aggiuntivo, venuto alla luce con l’apertura degli archivi di Mosca piuttosto recentemente, e di cui dà conto anche un recente libro di Antonella Salomoni intitolato Il Protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia.
Il Protocollo aggiuntivo, di cui i comunisti sovietici negarono per decenni l’esistenza, era finalizzato a regolare la spartizione dell’Europa orientale tra Germania nazista e Unione Sovietica e, in particolare, proprio della Polonia.
Nei fatti, prevedeva la collaborazione tra due sistemi molto diversi, ma con obiettivi e metodi assai uguali. E non a caso, il successivo 17 settembre anche l’Unione Sovietica invase la Polonia da est. Lo stesso giorno il legittimo governo polacco prese la via dell’esilio.
Nella zona occupata dai sovietici si ebbero espropriazioni e deportazioni (circa un milione e mezzo di persone furono inviate in Siberia) e le fucilazioni dei “nemici di classe” (basti ricordare qui il massacro di Katyn’ – anche questo a lungo negato – con l’esecuzione sommaria di circa 22.000 tra ufficiali, politici, giornalisti, professori e industriali polacchi).
Anche nella zona occupata dai tedeschi ci fu lo sterminio programmato della intelligenzja polacca, a cui si aggiunse la tragedia dello sterminio della popolazione ebraica.
Al fianco della Polonia, dichiararono guerra a Hitler sia la Francia che la Gran Bretagna. Iniziò così la Seconda guerra mondiale.
Nel giugno del 1941, la Germania nazista lanciò l’operazione Barbarossa, con la quale occupò il resto della Polonia, invadendo anche l’Unione Sovietica.
Durante la Seconda guerra mondiale i soldati polacchi si distinsero spesso per il coraggio mostrato in battaglia. Furono loro che espugnarono l’abbazia di Montecassino sulla linea Gustav durante la tremenda battaglia di Cassino nel 1944, a fronte di 923 morti, 2931 feriti e 345 dispersi.
Eroi in quel momento senza patria, arrivati in Italia da molto lontano a lottare per la democrazia e la pace, per liberare sia il nostro Paese che il mondo dalla barbarie del nazifascismo.
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