Gli effetti della guerra in Ucraina sull’ambiente: quali conseguenze per la salute e per il pianeta?
03.05.2022
Lo scorso 24 febbraio è scoppiata la guerra in Ucraina. Da allora, le parole dolore e distruzione la fanno da padrone. Le crisi umanitarie ed economiche generate dal conflitto sono sempre al centro del dibattito internazionale. Incalza, però, sempre più anche l’attenzione verso l’impatto che la guerra sta avendo sull’ambiente. Il Wall Street Journal ha approfondito la questione restituendo un quadro completo sulle ripercussioni che nel corso del tempo si potrebbero concretizzare su salute e ambiente.
L’intera analisi si basa sulle proiezioni degli esperti in materia. Le maggiori preoccupazioni avanzate riguardano la salute e l’inquinamento atmosferico. Le sostanze inquinanti rilasciate dall’utilizzo di armi o provenienti dalla dispersione di particelle (derivate da esplosioni e crolli di palazzine) si stanno facendo strada nelle acque, nell’aria e nel suolo. C’è il rischio effettivo che possano dilagare malattie come il cancro e disturbi respiratori.
Stefan Smith, coordinatore del programma per Disastri e Conflitti delle Nazioni Unite, ha espresso forte preoccupazione per la questione ambientale, ma ha anche posto l’accento su un’altra problematica. Gli ispettori che lavorano per il governo ucraino, circa 100, non hanno accesso a tutte le regioni, per cui risulta complessa una valutazione completa dei danni.
ONG E ORGANIZZAZIONI LAVORANO AL TRACCIAMENTO DEI SITI DI CONTAMINAZIONE
Molti dei siti di contaminazione presenti in Ucraina sono stati individuati da organizzazioni no profit, con la PAX, un ente olandese che già in passato si è occupato di raccogliere e documentare gli effetti dei conflitti sull’ambiente. Tra le altre organizzazioni che hanno permesso una raccolta di dati significativa: il Conflict and Environment Observatory e Ecoaction.
In breve, incrociando le immagini e le informazioni girate su Telegram con le mappe di Google Earth, queste organizzazioni hanno potuto individuare diversi siti. Le città più coinvolte sarebbero Kiev, Luhansk, Leopoli e Kharkiv. In questo scenario si configurano anche tutte le criticità legate al blocco degli impianti idrici, il malfunzionamento dello smaltimento di liquidi prodotti da attività minerarie e industriali.
Quanto all’inquinamento atmosferico le previsioni approntate riguardano le emissioni di aerei, camion e carri armati militari. Va da sé che la durata del conflitto influirà tantissimo. Neta Crawford, professore di scienze politiche alla Boston University e co-direttore del progetto Costs of War alla Brown University, sostiene che le emissioni potrebbero corrispondere a quelle di un paese di medie dimensioni prodotte in un intero anno.
Dobbiamo anche ricordare che quello ucraino è uno dei territori più inquinati e industrializzati. In generale, ancora prima che il conflitto scoppiasse, il Paese era già gravemente ferito sul fronte inquinamento. Per cui la guerra non ha fatto altro che aggiungere benzina sul fuoco.
GUERRA IN UCRAINA: LA PACE L’UNICA STRADA PERCORRIBILE
Di fatto, la via più auspicabile resta quella della pace. Centinaia di vite umane sarebbero risparmiate. Non si fa riferimento solo ai bombardamenti che mietono vittime, ma anche alle possibili conseguenze già elencate che potrebbero rappresentare una concreta minaccia per la salute. Si risparmierebbe la dispersione di sostanze inquinanti e pericolose per l’ambiente. Si potrebbe mettere fine al dolore e alla distruzione che oggi la fanno da padrone.
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L'Appunto
di Pierpaolo Bombardieri

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