Costretti a scappare. Giornata Mondiale del Rifugiato 2024
20.06.2024
A livello globale, sono decine di milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e violenza. Uomini, donne e bambini che scappano dalle loro case, in cerca di sicurezza. Le complesse e pericolose interrelazioni tra il numero crescente di conflitti e la crisi climatica, a cui si devono aggiungere l’insicurezza alimentare ed energetica, costringono una moltitudine crescente di esseri umani ad abbandonare il proprio Paese di origine.
Il numero complessivo di persone costrette a scappare – che, secondo il Rapporto Global Trends del 2024 dell’UNHCR ha toccato i 120 milioni a maggio 2024 – è in crescita per il dodicesimo anno consecutivo.
Sempre secondo l’UNHCR sarebbero 43 le emergenze in 29 Paesi, che determinano questo flusso enorme, che è il più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi dieci anni, e che è vertiginosamente quadruplicato nell’arco del triennio appena trascorso.
Si pensi, per esempio, che il devastante conflitto in Sudan, iniziato nell’aprile 2023, ha registrato più di 7,1 milioni di nuovi sfollati nel Paese, con altri 1,9 milioni in fuga oltre i confini. Alla fine dello stesso anno, 10,8 milioni di sudanesi avevano abbandonato le proprie case.
Sempre nel 2023, nella Repubblica Democratica del Congo e in Myanmar, milioni di persone sono state costrette alla fuga a causa di feroci combattimenti. Così come, nella Striscia di Gaza, dove 1,7 milioni di persone (il 75% della popolazione) sono sfollate a causa della violenza degli scontri in atto.
La Siria, dal canto suo, ancora rimane il più grande caso di crisi di rifugiati al mondo: 13,8 milioni di persone costrette alla fuga.
Il 73% dei rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR proviene da soli cinque Paesi (Afghanistan, Siria, Venezuela, Ucraina e Sudan). La popolazione di rifugiati più numerosa a livello globale tra i cinque
Paesi appena citati, è afghana.
Attualmente, in Europa, con l’invasione russa dell’Ucraina, al 30 novembre 2023, sono stati registrati in tutti 5.908.200 rifugiati provenienti da questo Paese, di cui 5.298.000 registrati per asilo, protezione temporanea o analoghi programmi di protezione nazionale. A fine settembre 2023, 3,7 milioni di persone erano sfollate all’interno in Ucraina.
I paesi che ospitano il più alto numero di rifugiati al mondo sono nell’ordine: Iran (3,8 milioni), Turchia (3,3 milioni), Colombia (2,9 milioni), Germania (2,6 milioni) e Pakistan (2 milioni).
Nel nostro Paese, le persone titolari di protezione internazionale, alla fine del 2023, erano circa 138.000. I richiedenti asilo 147.000 mentre oltre 161.000 i cittadini ucraini titolari di protezione temporanea. Gli apolidi circa 3.000.
Numeri enormi. Dietro di loro volti umani. Persone che hanno perso tutto: casa, beni, affetti, e che oggi sono tra i più vulnerabili della terra.
È per tenere desta l’attenzione su questo terribile problema che il 20 giugno si celebra ogni anno la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e che vuole commemorare l’approvazione nel 1951 della “Convention Relating to the Status of Refugees” (Risoluzione 55/76).
Un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione, spesso disperata, dei rifugiati, a cui va garantita una vita libera e dignitosa.
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