World Marriage Day: La Giornata Mondiale del Matrimonio

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11.02.2024

Oggi si celebra il World Marriage Day, la Giornata Mondiale del Matrimonio. Questa festa americana, commemorata ogni seconda domenica di febbraio, mira a ricordare l’importanza del matrimonio come fondamento della coppia e della famiglia.

In occasione di questa ricorrenza, esamineremo l’andamento dei matrimoni in Italia negli ultimi anni.

I giovani si sposano ancora?

Analizzando i dati forniti dall’ISTAT, possiamo notare che negli ultimi dieci anni gli italiani hanno preferito il rito civile rispetto a quello religioso, con un aumento progressivo dal 2012 (41,0%) al 2022 (56,4%), raggiungendo un picco nel 2020 (71,1%). L’età media per un primo matrimonio nel 2022 è stata di 34,6 anni per gli uomini e 32,5 anni per le donne, entrambi nella fascia d’età tra i 16 e i 49 anni.

Sempre nel periodo 2012-2022, sono stati registrati 189.140 matrimoni totali nell’ultimo anno di rilevamento, con un aumento rispetto al 2020, anno con il tasso più basso di matrimonio del decennio, del 48,8%, dovuto alla pandemia di COVID-19. Al contrario, si è registrata una diminuzione dell’8,68% rispetto al primo anno della decade di rilevazione, caratterizzato dal tasso di matrimonio più alto nei periodi di riferimento.

Qual è la situazione attuale dei matrimoni?

La celebrazione di matrimoni nei primi 8 mesi del 2023, seppur con dati non ancora certificati, sta tornando a un livello simile a quello del 2014, anno con l’indice più basso rispetto al suo decennio di riferimento (2004-2014). Il calo dei matrimoni non è limitato solo al nostro paese ma è registrato, seppur con numeri differenti, anche in altri paesi europei come Francia e Spagna.

Le cause del calo dei matrimoni in Italia

In Italia, diverse cause influiscono sul drastico calo della celebrazione dei matrimoni. Una delle principali è la mancanza di occupazione da parte delle giovani coppie, rendendo sempre più difficile garantire una stabilità economica sufficiente per affrontare una spesa significativa come quella nuziale.

La mancanza di lavoro è strettamente collegata anche al limitato potere di acquisto, che impedisce spesso di compiere passi importanti come l’acquisto di un immobile o la pianificazione di una cerimonia nuziale.

L’abbassamento del tasso matrimoniale è anche legato all’ideologia collettiva, con la scarsa menzione di matrimoni tra persone dello stesso sesso, ostacolati in alcune realtà dalla burocrazia.

Infine, uno dei problemi riscontrati, soprattutto tra le giovani coppie, è la convivenza pre-matrimoniale. La difficoltà nel trovare una stabilità dopo la maggiore età, unita al costo elevato degli affitti e alla disoccupazione giovanile, impedisce a molte coppie di costruire un’indipendenza personale, ostacolando così la possibilità di convivere e sposarsi.

La situazione dei giovani in Italia

Prima di discutere dei giovani che escono dal nucleo familiare, è importante definire la popolazione giovane italiana. Secondo il MEF, i giovani sono coloro che si collocano tra i 15 e i 29 anni, una fascia d’età in cui è difficile trovare indipendenza domestica. Lo stipendio medio giovanile, secondo l’ISTAT, è inferiore ai 1000 euro per il 43.3% dei giovani, tra i 1000 e i 1500 euro per il 32,7%, mentre solo il 24% ha un reddito superiore ai 1500 euro. La ricerca di facile.it ha rivelato che la fascia under 35 è impossibilitata ad uscire di casa prima dei 26 anni, ovvero 4 anni in più rispetto ai paesi Nord Europei. Questi dati ci pongono un ulteriore quesito: chi può sostenere le spese di un affitto?

Secondo i siti di servizi e informazioni immobiliari, l’affitto medio mensile delle case in Italia è di 1000 euro, mentre per gli appartamenti è di 650 euro. I prezzi più alti si concentrano nel centro-nord e nord Italia. La situazione è simile per chi cerca di acquistare una casa, con prezzi medi di 200.000 euro per l’acquisto di una casa e 135.000 euro per un appartamento, con le zone più costose nell’area di Milano e Trento.

La sfida dell’indipendenza giovanile

Questa fase della vita, se da un lato segna la transizione dall’adolescenza all’età adulta, dall’altro si presenta spesso come una sfida per raggiungere l’indipendenza domestica.

Il dato che indica la necessità di attendere fino a trent’anni per lasciare la casa dei genitori è significativo, soprattutto considerando l’età media in cui ci si sposa.

In sintesi, la sfida dell’indipendenza giovanile in Italia è influenzata da molteplici fattori, tra cui la difficoltà di accesso a stipendi adeguati, l’alto costo degli affitti e degli immobili, e una distribuzione geografica disuguale dei costi. Questi elementi concorrono a creare un contesto in cui molte giovani coppie sono ritardate nella realizzazione di importanti passi come il matrimonio, nella speranza di raggiungere una maggiore stabilità economica in futuro.

Conclusione

In conclusione, il World Marriage Day ci offre l’opportunità di riflettere non solo sull’importanza del matrimonio, ma anche sulle sfide che molte giovani coppie affrontano nell’attuale contesto economico e sociale italiano. Mentre la tendenza al ritardo nel passo del matrimonio può essere attribuita a diversi fattori, dalla mancanza di lavoro all’alto costo degli affitti e degli immobili, è cruciale affrontare queste questioni per creare un ambiente in cui le nuove generazioni possano realizzare i propri progetti familiari con maggiore facilità.

Sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere politiche volte a migliorare l’occupazione giovanile e affrontare la questione della disponibilità di soluzioni abitative a prezzi accessibili sono solo alcune delle vie da esplorare per creare un contesto più favorevole alla celebrazione del matrimonio. In questo modo, potremo guardare al futuro con la speranza che le giovani coppie possano realizzare i loro sogni matrimoniali senza essere ostacolate da sfide economiche insormontabili.

Nicola Moracchioli

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