“L’uomo è pienamente tale solo quando gioca” – Schiller (1759-1805)

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28.05.2023

Il 28 maggio ricorre la Giornata Mondiale del Gioco, promossa dall’International Toy Library Association (Associazione Internazionale delle Ludoteche) con lo scopo di riaffermare in tutto il mondo il diritto al gioco sancito, successivamente, anche dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. 

Come recitato nella Convenzione (Art. 31), infatti, il gioco “è un diritto inviolabile ed insindacabile di ogni bambino” che deve potersi dedicare ad “attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica” incoraggiata da “mezzi appropriati”.

Psicologi e pedagogisti sono concordi nell’attribuire al gioco una funzione, indispensabile, per lo sviluppo delle competenze “esistenziali”, fondamentali, per la “costruzione” della personalità. Con il gioco il bambino comprende le sue attitudini, scopre il suo mondo interno, esprime il suo essere relazionale incontrando il “tu”, attraverso il quale può “costruire” il suo essere al mondo. 

“La vita è incontro”

“La vita è incontro” rappresenta la principale tesi del filosofo Martin Buber, per il quale, il senso della vita può essere trovata solo nella relazione. 

Un esempio di relazione interpersonale è quella educativa che ha come presupposto il riconoscimento dell’altro, che deve essere aiutato a sviluppare la propria unicità, coltivando l’impulso creativo in lui innato. 

Parlando di educazione, Maria Montessori è tra le prime a riconoscere ed evidenziare la centralità del gioco tanto da associarlo ad un vero e proprio lavoro, proprio, per esaltarne la sua rilevanza: “il gioco è il lavoro del bambino”, diceva.

L’impegno della UIL per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

La UIL è da sempre impegnata per la tutela e il riconoscimento, concreto, dei diritti dell’infanzia e l’adolescenza. Per questo riteniamo importante riconoscere la sacralità del diritto al gioco e incidere in ogni contesto per un’educazione che metta al centro lo sviluppo integrale dell’essere umano e che tenga in considerazione, quindi, non solo l’intelletto ma anche il nostro essere in relazione con gli altri e con la natura. 

Al centro del nostro impegno c’è la lotta a tutte le disuguaglianze e il contrasto alla povertà, a cominciare da quella educativa, che viene definita come “la privazione da parte dei bambini, delle bambine e degli/delle adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”. Non si tratta quindi di una lesione del solo diritto allo studio, ma della mancanza di opportunità educative a tutto campo: da quelle connesse con la fruizione culturale al diritto al gioco e alle attività sportive. Minori opportunità che incidono negativamente sulla crescita dei più piccoli. 

Il gioco come contrasto alla povertà educativa

Il contrasto alla povertà educativa passa anche attraverso l’attività ludica, fondamentale per bambine, bambini e ragazzi perché capace di aumentare il loro benessere e che ha effetti diretti sull’autostima e sulla fiducia in sé stessi. 

Oggi la povertà educativa è un’emergenza sociale, per questo motivo, il diritto al gioco è una cosa seria da garantire a tutti, nessuno escluso. Offrire a bambine, bambini e ragazzi la possibilità di sviluppare i propri talenti e aspirazioni proprio quando il contesto sociale e famigliare non permetterebbe loro di farlo.

Un’offerta educativa di qualità è, per la UIL, fondamentale per interrompere il ciclo vizioso della povertà, che si perpetua drammaticamente da una generazione all’altra.

Per questa ragione riteniamo che investire sulle politiche per l’infanzia e adolescenza e nella lotta alla povertà educativa è un investimento di lungo periodo, l’unico modo per contribuire all’evoluzione sociale.  

Dipartimento Politiche sociali di cittadinanza e del Welfare

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