Da dove vengono le ferie

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10.08.2024

Si avvicina per la maggior parte dei lavoratori la stagione delle ferie.

La retribuzione e il riposo retribuito sono pilastri della contrattazione. Mentre il salario, però, evoca immediatamente le relazioni industriali, il contratto nazionale, i negoziati di secondo livello, non tutti sanno da dove vengano le giornate pagate di non lavoro. E in effetti, la loro storia è più articolata.

Individuiamo tre ingredienti principali: le domeniche, gli altri giorni festivi, le ferie. Di questi tre elementi, il più antico è la domenica. Dobbiamo all’imperatore Costantino la sua istituzione, con un editto del marzo del 321. Non l’unico imperatore romano sensibile ai giorni di festa pubblici. Il primo della serie, Augusto, ci ha regalato a partire dall’anno 18 a.C. le Feriae Augusti: il Ferragosto (anche se inizialmente la festa cadeva il primo giorno di agosto).

Gli altri due elementi che concorrono all’attuale dotazione di festività pubbliche e disponibilità per ciascun lavoratore di giorni di ferie pagati vengono dalla legislazione sociale spinta dal movimento operaio e da accordi sindacali.

Nel mondo bancario britannico, il Bank Holiday Act, del 1871 aggiunse alle feste tradizionali come il Natale altri giorni (quattro nella prima formulazione della norma per Gran Bretagna e Irlanda). Nel corso del tempo, la normativa perse la specificità bancaria e si estese al grosso dei lavoratori. Tra i giorni di festa che si affermarono, ricordiamo il 1° Maggio, la Festa del Lavoro, a partire dal 1890, e la prima grande rivendicazione che fece propria: la giornata lavorativa di massimo otto ore. Anche in Italia la legge intervenne più volte per definire le festività (e la contrattazione fu chiamata in causa per regolare alcune giornate che persero la natura di festività (le cosiddette ex-festività abolite nel 1977).

Infine, le ferie. La vittoria del Fronte Popolare in Francia nel 1936 vide una grande effervescenza sociale e sindacale. Il governo del socialista Léon Blum stipulò accordi triangolari con il sindacato e gli imprenditori, i cosiddetti Accordi di Matignon, con i quali si riconosceva il sindacato, si aumentavano i salari, si fissavano le 40 ore settimanali e si istituivano i primi quindici giorni di ferie pagate (congés payés).

Simone Weil, la grande filosofa francese, fece esperienza del lavoro di fabbrica in uno stabilimento Renault. Visse la fioritura del sindacato nella Francia del Fronte Popolare e indirizzò una celebre lettera all’operaio iscritto ai sindacati, in cui esortava i lavoratori a non illudersi che le conquiste fossero irreversibili.

Godiamoci, dunque, queste ferie, ma non dimentichiamoci del cammino fatto per conquistare diritti e tutele, con la consapevolezza che vanno esercitati, difesi, aggiornati: nulla è garantito per sempre.

 

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