FARMACI CONTRAFFATTI, VENDITA ON-LINE SENZA CONTROLLO. UN GRIDO DI AIUTO DI UN PAESE SENZA POLITICA SANITARIA
22.06.2023
Il fenomeno della contraffazione farmaceutica, rinforzato anche dall’onda della pandemia è in continua crescita.
Un mercato sommerso che spesso viaggia online e che riguarda soprattutto antibiotici, farmaci per il trattamento della disfunzione sessuale, antidolorifici e antimalarici.
A mettere luce sul drammatico fenomeno è il 35° Rapporto Italia di Eurispes, nell’ambito delle attività di studio e ricerca promosse dall’Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza fondato con Enpam.
Farmaci contraffatti durante il Covid
Da questo rapporto emerge come durante il periodo caratterizzato dall’epidemia da Covid -19 si siano fatti spazio senza troppe difficoltà, dispositivi medici di protezione contraffatti come mascherine, farmaci, integratori, ed anche falsi vaccini.
La disaffezione alla prevenzione, lo stato in cui verte oggi il SSN, l’affollamento degli studi medici dovuta alla carenza di MMG (medici di medicina generale), le lunghe liste di attesa, hanno intensificato nella collettività un’improvvisa e frenetica ricerca di rimedi fai-da-te in rete e di conseguenza l’offerta di prodotti contraffatti.
Un danno economico che si connota come importante e di rilevanza, ma ciò che è più grave è il risvolto per la salute, poiché i contraffattori operano al di fuori della legge e non hanno alcun riguardo per la sicurezza delle persone.
Si infiltrano nella catena di fornitura dei medicinali legittimi e utilizzano siti Web non autorizzati.
L’abuso degli adolescenti
Secondo le agenzie Ocse ed Euipo, tra il 2017 e 2019, all’interno dell’Unione il 72% dei sequestri totali dei farmaci contraffatti, è riconducibile a prodotti commercializzati in Rete.
Per quanto riguarda gli strumenti e i dispositivi medici, la percentuale è del 71% e, nel caso dei prodotti di cosmesi, al 75%.
Il dato risulta ancora più pericoloso se si pensa a quanto il web sia di largo utilizzo tra gli adolescenti, già a partire dai 13-14 anni. Secondo le stime, un teenager su dieci, usa medicinali sottratti e utilizzati senza alcun controllo per superare limiti, per affrontare difficoltà o, solo per mero divertimento, andando incontro a seri rischi per la salute.
Ed ecco così che, il fenomeno della contraffazione farmaceutica, interviene anche nella vita dei più giovani alimentando rischi di dipendenza, spesso associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive come tabacco, energy drink, benzodiazepine e stupefacenti.
Perché sono pericolosi?
I medicinali contraffatti possono essere prodotti in ambienti non sorvegliati e quindi contenere composti pericolosi.
L’esternalizzazione della produzione da parte delle grandi aziende farmaceutiche, in parallelo a controlli meno stringenti, ha favorito la base ideale per l’infiltrazione di prodotti illegali nel mercato.
L’utilizzo di farmaci contraffatti o di bassa qualità rappresenta quindi un alto rischio per la salute e riguarda tutti, dai giovani agli anziani.
Registriamo come, un fenomeno di tale portata, non possa che riconoscersi come un grido di aiuto da parte di un Paese che merita scelte diverse quali, la tutela della salute, che si esprime attraverso una buona politica sanitaria, con adeguati investimenti, con la valorizzazione delle farmacie quale primo presidio sanitario sul territorio e campagne informative, capaci di promuovere consapevolezza sulla percezione dei rischi legati all’acquisto online di medicinali da fonti non sicure.
Come Uil, ci chiediamo se questi dati accentueranno la sensibilità di ascolto “nella stanza dei bottoni”, noi faremo la nostra parte.
Servizio Politiche della Salute, Nuovo Welfare, Terzo Settore UIL
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