Un’altra strada è possibile. Edili in piazza il Primo Aprile

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11.03.2023

Dopo le scelte effettuate dal Governo sui bonus edili ed il codice degli appalti, gli edili di Uil e Cgil si mobilitano e scendono in 5 piazze di periferia, a Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari, per chiedere di ‘fare la cosa buona’ per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. Temi molto cari al sindacato. E proprio per questo motivo i due sindacati promotori della campagna di sensibilizzazione chiedono sostegno alle loro proposte da parte di cittadini, studenti, comitati di quartiere, associazioni ambientaliste, imprenditori, professionisti e intellettuali per difendere e valorizzare il lavoro di qualità, sicuro e legale, indispensabile per azzerare le morti sul lavoro, in particolare nei cantieri.

Il primo aprile sarà dunque una giornata di impegno e confronto, punto di arrivo di un percorso di iniziative, volantinaggi, assemblee e azioni simboliche che i sindacati di categoria hanno lanciato per protestare contro le scelte sbagliate del governo che determineranno un netto peggioramento della qualità del lavoro, della sicurezza e della sostenibilità, mettendo a rischio 100mila posti di lavoro e rendendo impossibile per i redditi più bassi realizzare interventi di riqualificazione sulle case popolari e più vecchie. 

Per Feneal e Fillea servono politiche industriali stabili e durature per difendere l’occupazione esistente e crearne di nuova, riqualificare e rigenerare il costruito. Per questo motivo tra le proposte avanzate c’è la modifica del decreto 11/2023 del 16 febbraio che abolisce la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per chi usufruisce delle detrazioni previste dai bonus edilizi. Una scelta suicida non solo perché i bonus hanno generato un incremento del Pil e dell’occupazione, come certificato anche dall’Istat, ma perché rappresentano strumenti utili per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, sicurezza antisismica, sostenibilità ambientale decisi dall’Onu e dall’Europa. L’abolizione del meccanismo del trasferimento del credito d’imposta taglia dal beneficio tutte quelle famiglie dal reddito medio-basso che non possono permettersi di anticipare la liquidità necessaria per le ristrutturazioni. Proprio quelle famiglie cioè che abitano spesso gli edifici più energivori e vetusti. Si chiede una legge quadro per la rigenerazione urbana, con una nuova pianificazione urbanistica basata su maggiori risorse e strumenti partecipativi, in coerenza con gli obiettivi del Next Generation Eu e dell’Agenda ONU per città sostenibili. 

Ma la protesta che tocca vari aspetti critica anche le scelte che il governo sta portando avanti sul codice degli appalti e che sembrano prediligere la deregolamentazione alla tutela del lavoro e della sicurezza. In particolare, i sindacati chiedono il rispristino del divieto di subappalto a cascata e vincoli stringenti sull’obbligo di applicare e rispettare i CCNL Edili a partire dagli appalti di lavori pubblici contro ogni forma di dumping contrattuale, lavoro irregolare e infiltrazioni criminali perché un’altra strada è possibile.

www.failacosabuona.org

Ufficio Comunicazione Feneal

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