Decreto immigrazione: troppa ideologia e nessuna risposta alle tragedie di Cutro
04.12.2023
Nel decreto immigrazione, cosiddetto decreto Cutro2, approvato alla Camera e in attesa di passare al Senato, c’è un approccio tutto ideologico che non dà riposte alle tragedie come quelle di Cutro e non promuove strategie per affrontare un fenomeno strutturale. L’unico effetto di questo decreto sarà creare più irregolari e più lavoro nero.
Ma c’è di più!!! Mette a rischio i diritti e le tutele previste per i minori non accompagnati.
Non è una novità per il nostro Paese: – l’Europa condanna l’Italia “Trattamenti disumani” – è il titolo di un articolo pubblicato su La Stampa del 30 novembre che riporta l’ultimo verdetto nei confronti di un hotspot di Taranto e riguarda 13 minori rinchiusi per 50 giorni nel 2017 (durante il governo Gentiloni, Ministro dell’Interno Marco Minniti).
Oggi, dopo sei anni, la situazione non è affatto migliorata.
Con il nuovo decreto le procedure sull’accertamento dell’età ridurranno le garanzie in favore dei minorenni per i quali non sarà a sua volta garantita un’accoglienza in centri a loro dedicati.
Nonostante le rassicurazioni del Ministro dell’Interno Piantedosi che afferma che “mai nessun minorenne nei Cpr” il rischio è quello di ulteriori ricorsi e condanne perché secondo la nuova normativa i minori potranno essere accolti all’interno di strutture insieme con gli adulti fino a cinque mesi.
La scelta di applicare una politica securitaria anche sui minori stranieri non accompagnati la dice lunga sull’assenza di strategie lungimiranti per un Paese in pieno “inverno demografico”.
Invece di cogliere nel loro arrivo un’opportunità per includerli sin da subito, in un percorso scolastico propedeutico ad un periodo formativo professionalizzante per il loro inserimento nel mondo del lavoro, visto che il nostro sistema produttivo è carente di manodopera specializzata, si accolgono in condizioni non adeguate e in promiscuità.
Dopo una campagna elettorale dura e spietata contro il tema immigrazione, piuttosto che cercare soluzioni alle carenze di un sistema che ormai fa acqua da tutte le parti e che non si risolve con politiche securitarie e restrittive come promesso, si decide di cambiare il sistema in peggio.
Qualcuno diceva: “AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE”….
Dipartimento Immigrazione
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