CONGEDO DI MATERNITÀ E DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO: LE PROPOSTE DELLA UIL
07.03.2024
All’incontro organizzato dalla Senatrice Alessandra Maiorino sul DdL per migliorare i congedi parentali come Uil abbiamo rappresentato perplessità e proposte.
È necessario riprendere il concetto di “genitorialità” andando oltre la “maternità e la paternità”, come ha spiegato la sentenza di primo grado della corte d’appello di Roma, che ha accolto il ricorso proposto da due donne sulla definizione da riportare nella carta identità della figlia, complicatasi dopo che il Min Salvini aveva nel 2019 sostituito “genitore 1 e genitore 2” tornando al precedente “madre e padre”. È stata necessaria una sentenza ed una condanna per risolvere una difficoltà che non sarebbe avvenuta, se non si fosse sovrapposta al diritto dei minori una scelta politica.
Nel nostro Paese la condivisione della genitorialità è un problema enorme: su questo tema, che ci sta molto a cuore, come UIL stiamo lavorando in ogni luogo possibile nell’ambito dell’universo femminile e dei diritti.
Congedo di paternità e di maternità della stessa durata
Abbiamo condiviso la proposta contenuta nel Ddl di aumentare da 5 a 6 mesi il congedo di maternità obbligatorio per le madri: ci sembra un aiuto in più sapendo che la gestione del post partum in particolare può essere difficile. Il periodo per la fruizione da parte del padre riteniamo possa essere uguale durata – congedo di 6 mesi da fruire entro 8-10 mesi dalla nascita.
Abbiamo invece espresso qualche perplessità sul lungo periodo (24 mesi nella proposta) entro il quale il DdL consente l’uso del congedo obbligatorio: la fruizione ritardata deve essere prima di tutto compatibile con la salute della donna e della prole, ma riteniamo che 8-10 mesi dalla nascita sia una ipotesi a tutela di donna e bambin* e vada bene anche per il tenitore 2.
Abbiamo approvato l’ipotesi che per un mese entrambi i genitori possano fruire contemporaneamente del congedo: conosciamo le difficoltà che le giovani famiglie incontrano all’atto di una nuova organizzazione di vita, affrontarle insieme sarebbe un inizio più facile.
Sul congedo di paternità: chiarito che preferiremmo la definizione di “secondo genitore/genitrice”, abbiamo invece espresso più dubbi. Non ci è sembrato chiaro soprattutto il meccanismo di indennizzo/retribuzione. Ad oggi, per la madre i 5 mesi attuali sono indennizzati all’80% della retribuzione, mentre i primi 10 gg per i “padri/genitore 2” sono indennizzati al 100%. Va chiarito meglio come si intende procedere.
Il congedo obbligatorio di paternità non viene utilizzato
Abbiamo colto l’occasione per segnalare lo scarso utilizzo dell’attuale congedo obbligatorio di paternità: 10 gg già esistenti, tra l’altro retribuiti al 100% – misura economica che fu scelta come “incentivo”.
Pur essendo un diritto del padre non viene considerato un obbligo né dal genitore (che non utilizza questi 10 gg per non subire ritorsioni sul lavoro), né dal datore di lavoro (che non subisce sanzioni, come invece accade se non lo consente alle donne). Così accade che i padri nonostante non subiscano alcuna penalizzazione economica rinuncino a stare con la prole anche in caso di bisogno. Per questo va rivista la normativa e le sanzioni in caso di mancato utilizzo del congedo obbligatorio da parte del secondo genitore. Qualunque durata abbia.
E parlando di congedi, abbiamo posto l’accento anche sui congedi parentali, quelli “facoltativi”, fermi da troppo tempo al 30% della retribuzione come indennizzo”: penalizza le donne che ne sono le maggiori fruitrici, e ne sconsiglia l’utilizzo agli uomini che hanno retribuzioni più alte.
È necessario richiamare l’attenzione del Parlamento sulle vere pari opportunità, sulla parità e sulla genitorialità condivisa: su questo tema sono necessari passi avanti. Ma serve rendere prioritario lavoro buono e servizi, che – come dice sempre la UIL – sono i soli elementi in grado di contribuire a far aumentare i tassi di una natalità che continua a scendere.
CONTRIBUTO UIL – DdL Maiorino 16 feb 24 – “MODIFICHE AL TESTO UNICO DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO 26 MARZO 2001, N. 151, IN MATERIA DI CONGEDO DI MATERNITÀ E DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO”.
Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di Genere UIL
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di Pierpaolo Bombardieri

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