Chi evade vince, chi è onesto paga. La triste storia del “condono” preventivo.

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15.10.2024

Il Governo si trova in seria difficoltà nel reperire le risorse necessarie per la Legge di bilancio del 2025, nonostante l’incremento delle entrate fiscali registrato nei primi mesi del 2024. Questa situazione deriva da una scommessa errata fatta dall’Esecutivo, che ha puntato sul Concordato Preventivo Biennale per coprire il fabbisogno finanziario richiesto per le riforme delle aliquote Irpef e per il mantenimento degli sgravi fiscali introdotti nel 2023. Tuttavia, il fallimento di tale misura ha messo in evidenza la debolezza strutturale del piano economico del Governo, costringendolo a ricorrere a soluzioni che appaiono come veri e propri “regali” agli evasori fiscali.

Il Concordato preventivo è una misura fiscale attraverso la quale il contribuente concorda in anticipo con l’Agenzia delle Entrate l’importo delle imposte da versare, con l’obiettivo di evitare contenziosi futuri. Le adesioni al Concordato sono state decisamente inferiori rispetto alle aspettative del Governo, il quale si era prefissato l’obiettivo di raccogliere 1,8 miliardi di euro. Tale traguardo appare ormai irraggiungibile.

Il piano B del Governo.

Di fronte a questa scarsa adesione, il Governo ha introdotto un “piano B” per cercare di arginare la situazione. Tra le misure introdotte vi sono agevolazioni fiscali e condoni, che da un lato cercano di recuperare consensi e fondi, ma dall’altro rischiano di premiare chi non ha rispettato le regole. Una delle principali novità è la tassazione agevolata, la cosiddetta flat tax sulla maggiorazione del Concordato Preventivo, da applicare solo sulla differenza tra la proposta fiscale e il reddito precedente, con un’aliquota che varia tra il 10% e il 15%. Questa imposta sostitutiva, decisamente più vantaggiosa rispetto alle aliquote ordinarie che superano il 40%, rappresenta un tentativo di alleggerire il carico fiscale per alcuni contribuenti, pur di riportare nelle casse dello Stato parte del gettito fiscale che altrimenti sarebbe sfuggito.

Decreto Omnibus: l’ennesima sanatoria fiscale.

A questa misura si aggiunge, della recente legge di conversione del “Decreto Omnibus”, l’introduzione di una sanatoria fiscale, ovvero un vero e proprio condono tombale. Tale condono consente a coloro che hanno sottoscritto l’accordo con l’erario di regolarizzare eventuali irregolarità fiscali relative al periodo 2018-2022. In cambio di condizioni favorevoli, i contribuenti possono sanare la propria posizione, evitando così futuri controlli fiscali su quegli anni. Tuttavia, questa manovra lancia un messaggio preoccupante: chi ha evaso il fisco riceverà un trattamento di favore, a discapito di coloro che hanno sempre rispettato le regole e contribuito correttamente al sistema fiscale.

Il Governo, cercando di mascherare queste misure sotto la veste di un “fisco amico” e collaborativo, sta in realtà offrendo ulteriori scappatoie agli evasori. Il condono tombale e la flat tax sul reddito aggiuntivo sono strumenti volti a salvare un Concordato fallimentare, ma finiscono per alimentare un profondo senso di ingiustizia tra i contribuenti onesti. Questi ultimi continuano a sostenere un carico fiscale elevato, mentre chi ha evaso viene premiato con condizioni favorevoli.

Chi evade vince, chi è onesto paga.

L’evasione fiscale continua a rappresentare un problema strutturale per l’economia del Paese. Il Concordato Preventivo rischia di trasformarsi in un’ulteriore opportunità o, peggio ancora, in un vero e proprio “regalo” per chi ha sempre evitato di pagare le tasse. Di fronte alle difficoltà nel finanziare la manovra del 2025, il Governo ha scelto la strada più semplice e meno equa: premiare chi ha eluso il fisco, sacrificando l’equità fiscale e penalizzando chi rispetta le regole.

La domanda che sorge spontanea è: quanto potrà reggere un sistema che premia l’evasione e penalizza l’onestà? Il rischio è che queste scelte non facciano altro che aumentare la disillusione e il malcontento tra i cittadini, minando ulteriormente la credibilità del sistema fiscale e creando un circolo vizioso di sfiducia ed evasione.

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