Chi è e cosa fa lo specialista del turismo enogastronomico sostenibile
08.06.2022
Il turismo enogastronomico cambia volto. Il modo di viaggiare, incontrare culture e tradizioni, non è più lo stesso. E non solo per le continue condivisioni di video e foto tramite social network; il settore del turismo, soprattutto dopo la pandemia che ha caratterizzato gli ultimi due anni, vede davanti a sé nuove prospettive, nuovi orizzonti verso cui guidare i visitatori.
Territori, sapori, profumi sono indissolubilmente legati e raccontarli non è semplice. Inoltre, in tale contesto, si inserisce la voglia di scoprire il mondo con una diversa e rinnovata sensibilità: i viaggi sono progettatati anche in base all’impatto ambientale e alla sostenibilità.
Ecco perché servono figure professionali specifiche e perfettamente formate che siano in grado di coniugare tutti gli aspetti del nuovo turismo enogastronomico. Oggi, a tal proposito, scopriamo una delle nuove professioni afferenti al settore: lo specialista del turismo enogastronomico sostenibile.
CHI È E COSA FA LO SPECIALISTA DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO SOSTENIBILE
Lo specialista del turismo enogastronomico sostenibile ha il compito di realizzare itinerari volti alla scoperta del territorio, cercando di valorizzare il più possibile le sue peculiarità storiche, culturali, enogastronomiche e strutturali. Un compito non propriamente semplice se si considera la vastità di informazioni che riguarda ognuna delle categorie elencate.
I turisti sono costantemente alla ricerca di nuove località da scoprire e conoscere; le radici, le tradizioni di un determinato luogo hanno un grande appeal per chi compie viaggi mirati e riuscire a trasferirlo, evitando di disattendere le aspettative, è essenziale. Ecco perché, in un mondo sempre più green e globalizzato, lo specialista del turismo enogastronomico ricopre un ruolo così rilevante.
Aggiungiamo che secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, il turismo enogastronomico è in forte ascesa ed è anche uno dei più dinamici all’interno del macro-settore. Per chiarire: nel 2021 il 55% degli italiani ha scelto di impostare i propri viaggi seguendo la logica del turismo enogastronomico, rispetto al 45% del 2019.
COME LO SI DIVENTA?
Considerate le ottime prospettive di crescita, vediamo come si diventa specialisti del turismo enogastronomico sostenibile. Innanzitutto, bisogna avere una spiccata attitudine per la ricerca e lo studio, nonché una buona dose di curiosità nel dna. Come già anticipato, questa attività richiede conoscenze approfondite, per cui lo studio costante e curioso è fondamentale.
In termini pratici, ad ogni modo, è importante studiare le lingue e certamente frequentare corsi universitari come Scienze del Turismo. Esistono anche diversi master e workshop, in presenza e online, che consento una preparazione adeguata. È necessario saper gestire una degustazione per cui anche un corso da sommelier può certamente tornare utile.
Chi vuole approcciarsi a questa specifica professione deve anche viaggiare. Esplorare i territori, i prodotti, servirsi delle conoscenze di altre figure professionali che possono arricchire il bagaglio di conoscenze.
La materia su cui si lavora è ricca di sfumature e prepararsi in modo da rendere creativa e innovativa l’esperienza del turista è un plus a cui uno specialista del turismo enogastronomico sostenibile deve aspirare.
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