Buonomo: “La riforma della governance economica condanna Europa a recessione”

2' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

25.06.2024

“La nuova riforma della governance economica europea è un ritorno all’austerity che condannerà definitivamente l’Unione europea alla recessione. A pagare saranno, ancora una volta, i cittadini europei: il rischio è che l’unico modo per rispettare le nuove regole di bilancio sarà attraverso uno smantellamento del sistema di welfare pubblico, già martoriato da anni di tagli”. È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.

“Secondo le stime della Uil, basate su un documento del think-tank Bruegel e sulle previsioni economiche della Commissione europea, ogni anno – ha sottolineato Buonomo – l’Italia dovrà tagliare la spesa pubblica di 12,4 miliardi, per i prossimi 7 anni. Nel peggiore dei casi, tale taglio sarà di 22,7 miliardi per i prossimi 4 anni”.

“Inoltre – ha proseguito Buonomo – nella prossima Legge di bilancio il governo dovrà reperire 15 miliardi per rifinanziare il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef. Non è chiaro come recupererà queste risorse, considerato che partirà da una dotazione sotto lo zero. Senza considerare che sarà nullo lo spazio fiscale per tutte le altre misure a scadenza a fine anno, come Quota 103 e Opzione Donna, l’Ape Sociale (a scadenza nel 2025), la riduzione del canone Rai, della “decontribuzione mamme”, delle misure di sostegno alla Zes Mezzogiorno e della Nuova Sabatini, della detassazione dei premi di produttività, della Social Card”.

“Per la Uil – ha precisato Buonomo – la strada per finanziare lo stato sociale è chiara da tempo: ridefinire e incrementare l’extratassa sugli extraprofitti, tassare maggiormente i dividendi e le rendite finanziarie, stabilire una tassa sulle transazioni finanziarie, riformare l’Irpef tassando maggiormente chi più ha, combattere senza tregua l’evasione fiscale con i fatti e non con i concordati preventivi biennali. È arrivato il momento – ha concluso la sindacalista della Uil – che il governo convochi i sindacati e riapra i tavoli di confronto con chi ogni giorno ascolta il paese reale. L’alternativa, se così si può chiamare, è una catastrofe sociale senza precedenti”.

Roma, 25 giugno 2024

Articoli Correlati