Bombardieri, Sbarra, Landini: “Sostegno e solidarietà alla protesta delle donne iraniane”

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26.09.2022

La morte della giovane donna di origini curde, Mahsa Amini (23 anni), arrestata perché non indossava correttamente il velo, come prescritto dalla morale degli ayatollah, e morta a seguito delle violenze inflittale da una “zelante” squadra della polizia religiosa, ha fatto esplodere la rabbia delle donne iraniane trascinando la protesta popolare nelle piazze.

La protesta che il regime teocratico affronta con “convinta durezza” – come ha dichiarato da New York al margine dell’Assemblea delle Nazioni Unite, il presidente iraniano Raisi- coinvolge tutte le classi sociali a partire dai lavoratori che stanno scendendo in piazza, accanto alle donne, per rivendicarne la libertà. Il regime, infatti, utilizza il velo per marginalizzare le donne ed escluderle da ogni ruolo politico, culturale, sociale. Le donne iraniane non si sono arrese ed hanno riempito le strade e le piazze trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime contro la repressione delle libertà individuali, contro la corruzione dilagante e per gli aumenti dei prezzi e dell’inflazione che hanno ridotto in povertà milioni di famiglie.

Il popolo iraniano, quindi, non sta chiedendo solo pane o lavoro, ma libertà.

Morti, feriti ed arresti non si contano. A una settimana dalla morte di Mahsa, un’altra ragazza simbolo della protesta contro l’obbligo del velo, Hadis Najafi, di 20 anni, è stata uccisa da sei proiettili durante una manifestazione a Teheran. In Iran dritti e libertà sono negati, i sindacati indipendenti sono repressi sul nascere ed i sindacalisti arrestati e torturati. Nonostante questi fatti, nel Kurdistan iraniano, è stato indetto con coraggio lo sciopero generale.

CGIL, CISL e Uil, esprimendo sostegno e solidarietà alle donne e al popolo iraniano, ribadiscono il proprio impegno e la propria azione in Italia, in Europa e nel mondo per l’affermazione della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace.

Roma, 26 settembre 2022

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