Biondo: “L’Europa bacchetta l’Italia sul nuovo assegno di inclusione”

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09.05.2024

Per Bruxelles l’assegno di inclusione aumenterà l’incidenza della povertà assoluta e di quella minorile, peggiorando la condizione di chi, nonostante il lavoro, resta povero.

Da lungo tempo esprimiamo forte preoccupazione per le politiche di questo Governo sul contrasto alla povertà e il giudizio della Commissione europea, purtroppo, conferma le nostre valutazioni.

I dati dimostrano che l’assegno di inclusione dimezza la platea dei beneficiari e che 1 italiano su 5 risulta a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre la quota della popolazione in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale cresce in modo allarmante, in particolare nelle Regioni del Sud.

A causa della forte categorialità della misura e nonostante la piena cumulabilità con l’assegno unico universale, la Commissione europea sottolinea che, per la maggior parte delle famiglie, l’Adi non ha sortito l’effetto di riduzione della povertà.

In risposta, il Governo si arrocca sulle sue posizioni anziché prendere atto del forte rischio a cui sono sottoposti i minori nel nostro Paese che, ricordiamo, sono 1,3 milioni in condizioni di povertà e privazioni.

Un ossimoro per un Governo che mette al centro della sua agenda politica le misure di sostegno alla natalità e alle famiglie e lascia indietro milioni di persone a rischio di esclusione sociale.

Rinnoviamo, quindi, la nostra richiesta al Governo e alla ministra Calderone di rivedere la sua posizione e di aprire un tavolo di confronto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Roma, 9 maggio 2024

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