Biondo: “Dati Istat provano aumento povertà e disuguaglianze”

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26.03.2025

“I dati diffusi dall’Istat non lasciano spazio all’ottimismo: il 23,1% della popolazione italiana si trova in almeno una delle tre condizioni di vulnerabilità: rischio di povertà, grave deprivazione materiale e sociale, bassa intensità lavorativa. L’emergenza sociale nel nostro Paese è tutt’altro che superata”.

Lo ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.

“Ad allarmare è soprattutto la dinamica dei redditi: nel 2023, il reddito medio delle famiglie è cresciuto del 4,2% in termini nominali, ma ha perso l’1,6% in termini reali. In sostanza ha spiegato Biondo – le famiglie hanno visto salire le cifre dei propri redditi, ma hanno potuto comprare meno. A peggiorare il quadro, poi, è l’ampliarsi della disuguaglianza: il reddito delle famiglie più ricche è pari a 5,5 volte quello delle famiglie più povere, in ulteriore aumento rispetto al 5,3 del 2022. Anche la percentuale di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro è in aumento, passando dall’8,9% al 9,2%”.

“Questi dati – ha aggiunto il segretario – certificano l’incapacità delle misure economiche di contrastare il caro-vita, l’inflazione, le disuguaglianze e la povertà. Occorro investimenti strutturali nei servizi, una riforma fiscale equa e progressiva, il rafforzamento dei sostegni al reddito e misure efficaci per creare lavoro stabile e dignitoso”.

“Non c’è più tempo da perdere. Dietro ogni numero ci sono vite reali – ha concluso Biondo – a cui dobbiamo dare risposte concrete, all’altezza della crisi sociale del nostro Paese”.

Roma, 26 marzo 2025.

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