Argentina Altobelli
09.08.2023
Argentina Bonetti nacque a Imola (Bologna), il 2 luglio 1866. Laureata in giurisprudenza a Bologna.
Diciottenne, tenne in un circolo mazziniano di Parma la sua prima conferenza sull’emancipazione della donna. Successivamente si riconobbe nelle idee socialiste, soprattutto grazie all’opera di Andrea Costa. Sposatasi con il giornalista socialista Abdon Altobelli, amico di Carducci e Pascoli, sarà conosciuta da tutti come Argentina Altobelli. Nel 1903 tenne a Pesaro quella che sarà la prima conferenza in Italia sul divorzio.
Il marito non solo l’appoggiò nella sua attività ma, dopo la nascita del primogenito, la stimolò a non lasciare l’impegno politico e sindacale, come lei sembrava intenzionata a fare per meglio accudire il figlio. Così, Argentina Altobelli riprese in pieno l’attività di propaganda e di organizzazione delle leghe bracciantili, anche se nel 1892 era divenuta nuovamente madre.
Argentina Altobelli fu un pilastro della corrente riformista del partito e del sindacato. Partecipò al congresso costitutivo di Federterra, nel 1901; ne assunse la guida nel 1905 e la portò nel 1919 a un milione di iscritti: questo tipo di organizzazione sindacale nelle campagne fu una peculiarità italiana, e Argentina Altobelli ne fu una magnifica protagonista. Animata da spirito genuinamente umanitario, conquistò la devozione di tutti i suoi associati e la considerazione e il rispetto degli avversari. Come Prampolini e Massarenti, Argentina Altobelli può essere annoverata tra gli apostoli del movimento operaio italiano. Fu una bravissima conferenziera.
Nel 1912 fu tra i fondatori della Cassa Nazionale Infortuni.
Da dirigente del PSI, si batté contro la scissione comunista del Partito Socialista. Nel 1922, i fascisti la costrinsero a lasciare Bologna. Si rifugiò a Roma dalla figlia. Nel 1924, a Roma, una squadraccia fascista fece irruzione nella sede nazionale di Federterra bruciandone tutto l’archivio. Mussolini, sull’onda emozionale del delitto Matteotti e nel tentativo di riappacificarsi con i socialisti riformisti, la convocò a Palazzo Chigi chiedendole di fare il sottosegretario all’agricoltura; «la vera riappacificazione è il ripristino della libertà» rispose Argentina rifiutando la proposta del duce.
Morì a Roma il 26 settembre 1942. Una gran folla composta di vecchi amici, mondine e braccianti, l’accompagnerà silenziosamente, sotto l’occhio vigile dei gendarmi fascisti, lungo il suo ultimo corteo.
La UILA (Unione Italiana dei Lavori Agroalimentari) ha intitolato ad Argentina Altobelli una sua fondazione, istituita nel 1994.
Biografia tratta dal libro Raccontare il Sindacato, Arcadia Edizioni, 2022.
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