Al via la mobilitazione unitaria. CGIL CISL UIL insieme per il cambiamento 

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05.04.2023

Eravamo a Bari il 16 febbraio scorso. Da lì iniziava il nostro percorso di mobilitazione fatto di assemblee su tutto il territorio nazionale. Volevamo incontrare lavoratrici e lavoratori. Ascoltare le loro voci, perché la UIL sente il dovere di rappresentare quel paese reale fatto di tante e diverse realtà territoriali e lavorative: ognuna delle quali con specifiche peculiarità e disagi in questo momento storico di grandi trasformazioni. Ma tutte accomunate da un intollerabile acuirsi delle disuguaglianze. 

Abbiamo iniziato con la testardaggine di chi sa che questo era un passaggio tanto giusto, quanto obbligato, perché nelle nostre assemblee c’erano le persone in carne ed ossa. Quelle che aspettano da anni il rinnovo dei contratti; che percepiscono salari da fame; che vivono la precarietà sulla loro pelle e su quella dei loro figli; che vedono le loro buste paga erose dall’inflazione e da un rincaro delle bollette intollerabile e insostenibile. Ogni giorno rivendichiamo quella doverosa attenzione che un paese civile dovrebbe garantire ai milioni di pensionati che non ce la fanno più, perché diventano sempre più poveri e quindi fragili e indifesi.  

Lottiamo affinché nessuno rimanga indietro e ora lo facciamo ancora con più forza.

Insieme a CGIL e CISL abbiamo deciso di avviare unitariamente, nei mesi di aprile e maggio, una fase di mobilitazioni. Realizzeremo assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e tre manifestazioni interregionali sempre di sabato da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).

Insieme ci rivolgiamo al Governo e al Sistema delle Imprese, chiedendo il cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. 

Le nostre rivendicazioni

La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle Categorie per:

  • la tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;
  • la riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie;
  • il potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;
  • misure adeguate ed urgenti per dire basta ai morti sul lavoro, per il contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, per centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, al fine eliminazione subappalti a cascata, la lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;
  •  una riforma del sistema previdenziale;
  • politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

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