Vendita di Ita Airways: trattativa serrata che sia nell’interesse dei lavoratori e del Paese

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07.09.2022

Dopo mesi di trattative e incertezze, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente preso una decisione riguardo alla cessione della compagnia aerea Ita Airways.

Ha individuato nella cordata composta dal fondo statunitense Certares, insieme ad Air France-Klm e Delta Airlines i potenziali acquirenti con cui intraprendere la trattativa in esclusiva.

L’obiettivo del Governo è concludere questa fase entro il 15 settembre, sottraendo questa vicenda dal tritacarne della campagna elettorale in corso e su questo punto siamo d’accordo.

Qualche partito, nelle scorse settimane, ha addirittura ipotizzato la necessità che la compagnia rimanga di proprietà interamente dello Stato. Tuttavia, chi conosce un po’ il trasporto aereo sa che Ita Airways da sola non ce la può fare, ha bisogno invece che si definiscano, e in fretta, alleanze industriali, commerciali e finanziarie.

La situazione di incertezza che si è creata rischia di danneggiare il mercato, non solo per quanto riguarda la compagnia, ma per tutto l’indotto.

Non siamo sinora stati coinvolti nell’analisi delle proposte presentate, d’altronde quale sia la migliore offerta presentata per Ita non spetta al sindacato deciderlo. Il nostro compito deve essere quello di vigilare affinchè venga intrapresa la migliore soluzione industriale che sviluppi la compagnia sotto il profilo occupazionale, della flotta e valorizzi il lavoro dal punto di vista contrattuale.

Occorre inserire Ita Airways in un network intercontinentale che valorizzi i nostri hub aeroportuali nell’interesse dei lavoratori e del Paese.

Leggiamo dalla stampa che il piano di Certares punterebbe allo sviluppo del network soprattutto verso il Nord America e prevedrebbe per il 2023 l’assunzione di 1500 lavoratori e una crescita costante di organico e flotta.

Proprio il lavoro è un tema centrale di tutta questa vicenda che non va dimenticato e anzi valorizzato.

È fondamentale che il sindacato venga coinvolto in questo processo e per questo abbiamo chiesto al Governo un incontro per capire nel dettaglio i contenuti dell’offerta che il Mef ha valutato migliore. Vogliamo essere messi al corrente degli elementi che hanno indirizzato la scelta entrando nel merito degli aspetti industriali, fondamentali per il futuro della compagnia, dei suoi lavoratori e di tutto l’indotto.

È positivo che lo Stato rimanga dentro il capitale di Ita, certo non con un ruolo nella gestione operativa, bensì per evitare che si riproducano le condizioni di mala gestione che hanno portato al fallimento di Alitalia. Lo Stato deve altresì esercitare un ruolo di controllo sulle regole del mercato, per evitare elementi distorsivi della concorrenza, come è accaduto e sta accadendo tutt’ora.

La decisione presa dal Mef rappresenta un primo fondamentale passo in questa complicata e delicata vicenda, ma gli step da compiere per concludere la fase di vendita sono ancora molti e coinvolgeranno molto probabilmente il prossimo Governo e la nuova maggioranza che uscirà dalle urne.

Sembra comunque che la scelta di Certares, possa rappresentare un punto di debolezza in prospettiva sul profilo industriale rispetto a Msc-Lufthansa, proprio perché la maggioranza è in capo ad un fondo di investimento, ma allo stesso tempo lascia maggior ruolo allo Stato nell’equilibrio del Consiglio di Amministrazione.

Forse è proprio questo il motivo della scelta fatta, che ci sembra essere una sorta di mediazione tra i partiti che vorrebbero Ita Airways interamente in mano allo Stato e coloro che invece la vorrebbero maggiormente privatizzata.

Sarà importante scongiurare che l’immobilismo e la poca incisività nelle scelte che vanno prese, elementi che hanno caratterizzato la classe politica negli ultimi anni, non continuino a rallentare o bloccare tutti quei processi e quelle riforme fondamentali per far ripartire il Paese.

Uiltrasporti

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