La mobilitazione nazionale dei lavoratori del Ministero della Cultura

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05.07.2022

Ieri, 4 luglio, davanti alla sede del Ministero della Cultura e in altre province d’Italia si è svolta una mobilitazione nazionale per sensibilizzare il Ministro e il vertice politico in merito alla drammatica situazione lavorativa del personale del settore. Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto lavoratrici e lavoratori a scendere in strada e manifestare?

I MOTIVI DELLA MOBILITAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL MINISTERO DELLA CULTURA

Si parte dall’assunto che l’organico nazionale è sceso al 55% del potenziale teorico, con carichi di lavoro insostenibili per chi è in servizio. Come se ciò non bastasse, i progetti legati all’attuazione del PNRR ricadono su una struttura nazionale ministeriale creata appositamente ma, purtroppo, ad oggi, priva di personale. La conseguenza è che le pratiche sono assegnate a lavoratrici e lavoratori di altre strutture, ma già oberati di lavoro e impossibilitati ad ottemperare all’ordinario.

In un tale clima di rivendicazioni, dove il fulcro sono tutele e diritti, si inserisce un altro elemento. Le organizzazioni sindacali condannano l’azione unilaterale del Segretario Generale che, in spregio alle prerogative sindacali sull’argomento inserite nel CCNL da poco rinnovato, ha emanato un provvedimento sulla regolazione del lavoro agile.

UN’ASSEMBLEA NAZIONALE IL PROSSIMO 13 LUGLIO

A fronte della richiesta di ritirare tale provvedimento, per evitare di compromettere le facoltà negoziali delle organizzazioni, il Segretario non ha ritenuto – neanche oggi, dopo aver ricevuto una delegazione di CGIL CISL UIL successivamente al presidio – di poterlo fare. Valuteremo le sue future determinazioni, intanto, spinti dal sostegno dei colleghi di tutta Italia, la mobilitazione continua con l’assemblea nazionale on line prevista per il prossimo 13 luglio.

Servono risposte concrete per un settore, quale quello della cultura, di primaria importanza per il nostro Paese.

 

UILPA MIC

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