100XCENTO SOSTEGNO: Sportello incidenti sul lavoro
04.05.2023
Quello della sicurezza sul lavoro è una battaglia fondamentale e prioritaria per la UIL. Lo testimonia la campagna “Zero morti” portata avanti dalla nostra organizzazione sindacale, al fine di accendere i riflettori sulla strage continua di lavoratrici e lavoratori, che ogni giorno perdono la vita mentre svolgono quella che dovrebbe essere l’attività principale in grado sia di affrancare dai bisogni materiali, che il mezzo insostituibile di espressione e di realizzazione di ogni essere umano.
Per dare ancora più concretezza a questo impegno, oggi a Roma, presso la sede della UIL nazionale di via Lucullo, si è svolta un’iniziativa incentrata sulla presentazione del servizio “100xcento sostegno sportello incidenti sul lavoro”.
Presenti il segretario generale dell’Unione Italiana Lavoratori, Pierpaolo Bombardieri, Giuliano Zignani, presidente ITAL (il patronato della Confederazione) e Fabio Piacenti, presidente Eures.
Piacenti ha esposto i dati di un report, che già da soli danno la misura della piaga del fenomeno, perché, prendendo in considerazione le sole ispezioni definite dall’INAIL (pari nel 2021 a 62.710), risulta come il 62,3% delle imprese (39.052 in termini assoluti) presenti irregolarità.
Edilizia e industria risultano i settori maggiormente colpiti, ma l’analisi ci aiuta a capire come l’esposizione al pericolo aumenti in corrispondenza di alcune persistenti – quanto ingiuste – vulnerabilità: statisticamente un immigrato, infatti, ha maggior possibilità di infortunarsi di un lavoratore italiano; un lavoratore a tempo determinato risulta essere più esposto in confronto a chi ha un contratto di lavoro stabile. Questo, ovviamente, ci dà la misura di come, in presenza di un contratto precario, si tenda ad investire meno nella sicurezza sul lavoro.
Dalla denuncia, la UIL passa alla concretezza dell’azione a favore delle vittime. Lo fa con l’apertura di sportelli specificatamente dedicati, presso l’ITAL.
A esporre l’iniziativa è stato proprio il presidente del patronato UIL, Giuliano Zignani. Le 638 sedi ITAL, sparse su tutto il territorio nazionale – ha spiegato – saranno a disposizione per assistere le vittime di infortuni sul lavoro e i loro familiari. E lo faranno gratuitamente, offrendo servizi per l’apertura delle pratiche INAIL e mettendo a disposizione medici legali, avvocati e, in caso di necessità, anche uno psicologo. Sarà anche istituito un comitato scientifico con il compito di lavorare a programmi volti alla prevenzione degli infortuni.
A chiudere c’è stato l’intervento di Pierpaolo Bombardieri, il quale ha prima di tutto ribadito come quello sulla sicurezza sui posti di lavoro sia uno dei temi su cui CGIL, CISL e UIL hanno lanciato la mobilitazione unitaria, che vedrà le tre Confederazioni unitariamente in piazza. Che in questo Paese muoiano oltre mille persone all’anno sul lavoro, è intollerabile e richiede un impegno comune, perché è una battaglia di civiltà.
Bombardieri, inoltre, ha ricordato come per la UIL sia da tempo prioritario il tema della sicurezza: la campagna “Zero morti” sta lì a testimoniarlo.
Ha poi ribadito le ragioni della mobilitazione unitaria che vedrà al centro anche i temi che riguardano il lavoro, il fisco, la previdenza. Temi di cui il Sindacato si è fatto portatore non certo da oggi. Non a caso, c’è stato già uno sciopero generale durante il governo Draghi, il 16 dicembre del 2021.
Bombardieri ha espresso anche soddisfazione rispetto al taglio sul cuneo contributivo effettuato dal Governo in carica, pur se rimangono intatte le preoccupazioni per un intervento limitato nel tempo (luglio-dicembre). Come rimangono immutate le preoccupazioni per il perdurante mancato rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per oltre sette milioni di lavoratori. Metà di questi sono dipendenti pubblici, ma il governo nel DEF non ha previsto nulla per il rinnovo.
Sul versante del reperimento delle risorse – ha continuato Bombardiere – si può prevedere una tassa sugli extra-profitti, che la UIL auspica da tempo e che può essere applicata a quei grandi gruppi che in questi anni hanno fatto profitti esorbitanti, come per esempio le big Pharma.
Il Segretario ha puntato il dito contro l’eccessiva precarietà di milioni di lavoratori. Ha citato i dati del Ministero del lavoro, che rilevano come tra il 2019 e il 2022 i contratti attivati sono stati 1 milione e ottocentomila a tempo indeterminato; otto milioni e mezzo sono stati invece quelli a tempo determinato; 413mila sono stati in contratti di apprendistato; 360mila le collaborazioni: 1 milione 350mila attivazioni che il Ministero definisce come “altro”.
È evidente che questi numeri ci dicono che in Italia c’è un grande problema di precarietà lavorativa e quindi anche di lavoro povero.
Il nostro è un Paese – ha concluso Bombardieri – con troppe e intollerabili disuguaglianze, contro cui il Sindacato si mobilità unitariamente.
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L'Appunto
di Pierpaolo Bombardieri
16.11.2023Categorie
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