Casa di accoglienza Francesco Fatiga: un rifugio per chi fugge dalla guerra in Ucraina

2' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

Ieri abbiamo inaugurato a Varsavia la “Casa di accoglienza Francesco Fatiga”, un centro che ospita donne e bambini in fuga dall’Ucraina.

Questo rifugio rientra nel piano di aiuti alla popolazione in fuga dai conflitti che Progetto Sud, istituto sindacale per la cooperazione internazionale promosso dalla UIL, sta realizzando per dare aiuto e protezione ai profughi che scappano dalla guerra e dalla dittatura.

Questo rifugio è diventato la nostra strategia prioritaria di sostegno in questa particolare fase dell’emergenza, mentre in precedenza consegnavamo beni di prima necessità al confine.
La casa garantisce un letto caldo, pasti regolari e assistenza legale e psicologica per le persone che hanno subito violenza e stress psicologico.

L’idea è nata in occasione dei nostri primi viaggi in Ucraina. In particolare visitando alcune case gestite da una associazione “Un Paese per la Vita“ (con la quale abbiamo condiviso il progetto di accoglienza attuale) con una esperienza già consolidata in Polonia per dare ristoro alle persone in fuga dalla dittatura bielorussa.

UCRAINA: UN PROGETTO CONCRETO PER AIUTARE I PROFUGHI

Abbiamo subito pensato che questo fosse il modo più concreto per aiutare le persone che scappano, ma non vogliono allontanarsi troppo dalle loro case e dalle loro famiglie.
Questo perché, in un tale dramma, le persone sperano almeno in un prossimo futuro di poter tornare nelle proprie case.

Dunque, questa ci è sembrata la soluzione più coerente rispetto all’attuale bisogno.

Non a caso, su 5 milioni di profughi almeno 2 sono in centri di accoglienza in territorio polacco al confine con la Ucraina. Stiamo elaborando altri progetti in collaborazione con la UR Emilia Romagna tramite la loro Ong Africa CLEAN, ma non solo. Vorremmo, compatibilmente con le risorse che arriveranno dalle donazioni, consolidare l’accoglienza direttamente in Ucraina aprendo altre case rifugio.
Speriamo di realizzare quanto necessario e aiutare quante più persone possibili.

Con la UIL, con questi progetti, vogliamo dimostrare il nostro impegno ed esprimere con azioni concrete i nostri valori e ideali di solidarietà e cooperazione al popolo ucraino.

Giovanni Bellissima, Presidente Progetto Sud

Articoli Correlati