Università e studenti disabili: il rapporto dell’Anvur

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10.06.2022

Mercoledì 8 giugno è stato presentato a Roma il rapporto dell’Anvur (L’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) “Gli studenti con disabilità e Dsa nelle Università italiane – Una risorsa da valorizzare”. Un progetto volto a promuovere l’inclusività, ad approfondire un tema fondamentale come quello del diritto allo studio e a indagare la qualità dei servizi offerti dagli istituti universitari agli studenti con disabilità.

I DATI DEL RAPPORTO “Gli studenti con disabilità e Dsa nelle Università italiane – Una risorsa da valorizzare”

L’indagine ha coinvolto 90 atenei, telematici, statali e non statali e fa riferimento al periodo 2019/2020. Gli studenti con disabilità iscritti durante quel periodo erano 36.816, ossia il 2% degli studenti. Un numero solo all’apparenza esiguo. Di questi 36mila il 71% era iscritto ai corsi triennali, il 15% a corsi magistrali e l’11,6% ai corsi magistrali a ciclo unico. Solo in 94 hanno, poi, proseguito il percorso di formazione, frequentando un dottorato.

Un altro dato interessante che emerge dal rapporto riguarda il genere: il 54% degli iscritti è donna. Tuttavia, per quanto concerne i master, è il 55,3% degli uomini ad averlo frequentato.

In merito ai percorsi intrapresi, il 35,4% ha scelto di frequentare corsi di area sociale, il 30,1% invece, ha optato per le materie scientifiche. Per gli studi umanistici si rileva un 22,9%, mentre per l’aerea sanitaria solo un 10%.

SERVIZI E PERSONALE

Ma veniamo a uno degli aspetti più significativi di questa indagine: le risorse messe in campo dagli atenei per rendere soddisfacenti i servizi per gli studenti con disabilità e Dsa. In numeri, parliamo di 11.364.536 euro. E solo un terzo della spesa degli atenei statali è destinato al personale dedito ai servizi di cui sopra. Le altre università, dunque non statali e telematiche, spendono oltre i due terzi per il personale. A ciò va aggiunto che un quarto della spesa è destinata a collaboratori esterni alle strutture e un quinto agli appalti.

Più in generale, il 47,9% della spesa totale è destinata a tutti quei soggetti esterni che offrono beni e servizi volti agli studenti con disabilità e Dsa. Chiudiamo con il numero che riguarda gli investimenti: solo un 4,32%.

Il report rileva anche che per la maggiore sono donne a lavorare negli uffici dedicati alla disabilità e Dsa, nello specifico il 66,7%.

DIRITTO ALLO STUDIO E INCLUSIVITÀ

Il Direttore dell’Anvur, Livon, ha chiarito su cosa sarà necessario lavorare per raggiungere obiettivi ancora più di valore. Secondo Livon bisogna porre l’attenzione “sull’esigenza di aggiornare il quadro normativo e finanziario di riferimento che non è più attuale, sull’attenzione che deve essere dedicata alle attività di orientamento specifico nel rapporto tra Scuole Superiori e Università, sulla necessità che si attivino forme di collaborazione strutturata e permanenti tra atenei collocati nelle stesse Regioni e che le rilevazioni dei dati siano permanenti ed estese al settore Afam”.

È necessario lavorare fortemente sul diritto allo studio e sull’inclusività. Abbiamo spesso fatto riferimento al popolo dei Neet sempre crescente e abbiamo anche visto come le nuove tecnologie possano effettivamente agevolare gli studenti con disabilità e Dsa. Scuole e università formano giovani che struttureranno il tessuto sociale ed economico del Paese. I giovani sono il futuro e non può trattarsi di una frase fatta. Bisogna fare in modo che tutti vengano messi nella condizione di studiare e raggiungere risultati. Nessuno va lasciato indietro.

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