Sindacalisti bielorussi arrestati. L’ingiusta repressione di un regime anti-sindacale
30.12.2022
Lo scorso 26 dicembre il Presidente del BKDP e membro del Consiglio d’Amministrazione OIL, Aliaksandr Yarashuk, il vicepresidente Siarhei Antusevich e la funzionaria Iryna But-Husaim sono stati condannati rispettivamente a quattro, due e un anno e mezzo di carcere per “reati contro l’ordine pubblico” relativi a manifestazioni pacifiche e proteste sul posto di lavoro.
L’arresto dei tre sindacalisti è avvenuto ad aprile scorso, dopo che i vertici del BKDK avevano fortemente criticato il pieno sostegno del Presidente Lukaschenko all’intervento militare russo in Ucraina. Agli arresti è seguito lo scioglimento del sindacato BKDP da parte delle autorità bielorusse e il divieto di attività sindacali nel paese in palese violazione degli obblighi internazionali, comprese le Convenzioni OIL, il diritto alla libertà di associazione e della libertà di espressione, come dichiarato anche alla Conferenza internazionale OIL di giugno scorso.
Il Comitato di esperti sull’applicazione delle convenzioni (CEACR) dell’OIL aveva chiesto di rilasciare tutti i sindacalisti ancora in detenzione e di far cadere tutte le accuse relative alla partecipazione a proteste pacifiche e azioni sindacali. Il Consiglio di amministrazione dell’OIL aveva chiesto, inoltre, che venisse consentito all’OIL stesso, con urgenza, di accertare le condizioni di arresto e di detenzione e il benessere dei sindacalisti.
Il movimento sindacale, ai vari livelli, ha condotto in questi mesi una campagna di sensibilizzazione verso tutte le istituzioni internazionali, europee e nazionali per denunciare la situazione di repressione verso i sindacalisti e le forze democratiche indipendenti bielorusse e per fare in modo che, ovunque, vengano rispettati i diritti umani fondamentali, tra i quali i diritti del lavoro e i valori della democrazia, della pace e della libertà di espressione.
Dopo questa condanna ingiusta prosegue, anche in queste ore, la mobilitazione e l’impegno della UIL, della CSI e della CES per far sì che cadano tutte le accuse e si arrivi alla scarcerazione di Yarashuk, Antusevich e But-Husaim, per far sì che termini l’ondata repressiva verso il sindacato indipendente e il BKDP possa esercitare liberamente e pienamente le sue funzioni a difesa dei diritti dei lavoratori.
La dura repressione dei diritti sindacali e del lavoro è stata una costante del regime di Lukashenko e lo ha dimostrato soprattutto nei momenti di difficoltà come, ad esempio, quando ha dovuto fronteggiare l’ondata di scioperi e manifestazioni di protesta seguite alla sua sesta rielezione nel 2020.
Vale la pena qui ricordare le parole pronunciate da Maryia Taradetskaya, sindacalista bielorussa del BKDP, ospite del Congresso Nazionale Uil a Bologna nel suo intervento: “Qui ho capito la forza del movimento sindacale”.
Il movimento sindacale si sta battendo affinché questa forza possa esercitarsi, presto, anche in Bielorussia.
Dipartimento Internazionale UIL
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