PROSEGUE LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLA SANITÀ PUBBLICA.

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23.05.2022

Prosegue la trattativa per il rinnovo del contratto della sanità pubblica: ci sono nodi importanti ancora da sciogliere.

Durante la pandemia, i professionisti sanitari che hanno lavorato senza sosta, con turni massacranti, senza neanche dispositivi individuali di sicurezza adeguati all’emergenza e senza rinnovo contrattuale, non sono solo eroi, ma lavoratrici e lavoratori da valorizzare, senza sbandierare la solita scusante ragionieristica per continuare a rimandare un adeguato riconoscimento professionale ed economico.

La trattativa per il rinnovo della sanità pubblica si protrae da molti mesi, ma senza la volontà politica di sciogliere alcuni nodi che per la UIL-FPL sono fondamentali per dare le risposte che si aspettano e si meritano le lavoratrici e i lavoratori.

Dopo anni di tagli indiscriminati alla sanità, blocco del turn over, nessuna assunzione che potesse immettere risorse giovani e dare il giusto ricambio generazionale, siamo ancora ad un punto di stallo. Sono stati fatti importanti passi in avanti per ciò che concerne la parte normativa, già presenti in parte durante il precedente rinnovo, scaduto dal 2018. Rimane, tra i tanti, la mancata modifica legislativa richiesta dalla UIL-FPL e presente nelle Piattaforme contrattuali consegnate 3 anni fa al Governo, che avrebbe permesso l’abolizione del vincolo di esclusività del professionista infermiere e avrebbe garantito l’opportunità di crescita e la doverosa valorizzazione.

Per ciò che riguarda l’aspetto economico, dopo lo sciopero generale del 16 Dicembre 2021 e i sit-in davanti a tutte le Prefetture d’Italia, manca, ancora ad oggi, l’atto di indirizzo del Comitato di Settore delle Regioni per le risorse aggiuntive. L’atto serve a sbloccare con lo 0.22 del monte salari la contrattazione integrativa e con lo 0.50 la copertura per l’ordinamento professionale e il sistema degli incarichi. 

Non solo non sono risorse insufficienti, ma ancora non esigibili. Per di più la politica sta cercando di dare queste risorse sotto forma di una tantum e non come elemento strutturale del rinnovo contrattuale. Non siamo disposti ad accettare alcuna soluzione al ribasso rispetto ai sacrosanti diritti e attese di questi lavoratori.

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