Oxfam denuncia: la pandemia ha prodotto 573 nuovi miliardari, ma aumenta anche il numero dei nuovi poveri

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24.05.2022

Disuguaglianza. Il termine che negli ultimi due anni abbiamo ascoltato e pronunciato più spesso. La pandemia prima e il conflitto in Ucraina poi hanno allargato la forbice tra i sempre più ricchi e i sempre più poveri. E oggi anche l’Oxfam lo conferma. Una condizione sociale ed economica che consuma la stabilità e genera una forte gap difficile da colmare.

OXFAM: I DATI DELLE DISUGUAGLIANZE

La nota ONG ha denunciato: “La pandemia ha prodotto 573 nuovi miliardari, uno ogni 30 ore, mentre, quest’anno, un milione di persone ogni 33 ore potrebbe finire in condizione di povertà estrema, vale a dire 263 milioni”. Numeri vertiginosi che restituiscono un’immagine drammatica del nuovo mondo, quello post-pandemico, che avrebbe dovuto invece essere più inclusivo, più gentile. Durante i primi mesi del lockdown, la frase di rito era: “Ce la faremo e ne usciremo migliori”. Parole rimaste ancorate a una speranza, mai tradotta in realtà.

Abbiamo affrontato il tema della povertà recentemente riportando i dati dell’ultimo rapporto redatto da Save The Children, in riferimento ai bambini e ai giovanissimi italiani: il 14,2% versa in condizioni di povertà assoluta. Il punto è che il discorso è globale.

Oxfam, guardando ai dati, riferisce delle discrepanze tra gli enormi profitti generati dalle aziende come Pfizer e Moderna che: “Hanno realizzato mille dollari di profitto al secondo solo grazie al vaccino per il Covid-19 e, nonostante abbiano usufruito di grandi risorse pubbliche per il suo sviluppo, fanno pagare ai governi le dosi fino a 24 volte in più rispetto al costo di produzione stimato, anteponendo in questo modo gli utili alla tutela della salute globale”. Tutto ciò, si precisa: “In un mondo in cui l’87% dei cittadini nei paese a basso reddito non ha ancora completato il ciclo vaccinale”.

I RICCHI SEMPRE PIÙ RICCHI, I POVERI SEMPRE PIÙ POVERI

Si aprono così due temi di estrema importanza: da una parte la condizione economica in cui versano determinati Paesi, dall’altra l’incombenza di una disparità sociale e sanitaria che mette i brividi. A ciò vanno a sommarsi gli effetti generati dal conflitto in Ucraina. Nell’ambito dell’energia e del cibo, Oxfam rileva che le imprese: “Registrano profitti record, mentre i salari rimangono stagnanti e i lavoratori sono esposti a un aumento esorbitante del costo della vita”.

Si fa anche riferimento allo Sri Lanka e alla tragica crisi che sta attraversando; Oxfam puntualizza anche che sei Paesi a basso reddito su dieci sono in crisi per il debito che hanno.

Lo abbiamo già anticipato, anche in Europa si registrano dati estremamente negativi sul fronte delle disparità economiche e sociali.

Serve a questo punto agire con forza e prendere decisioni concrete. Tassare gli extraprofitti del 30% di tutte le aziende che hanno maturato enormi utili nell’ultimo biennio e con il conflitto in atto; aspirare a un’Europa sociale che proceda per la cancellazione del Patto di Stabilità, la sola sospensione non è affatto sufficiente. Serve tassare le transazioni finanziare, pensare a rifinanziare un nuovo programma Sure. Bisogna trovare i fondi e per farlo serve coraggio. Lo stesso che spingeva le persone – perché sono le persone a creare, vivere e subire le disuguaglianze – a credere in un futuro diverso durante i periodi più bui.

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