La Commissione Europea sospende per un altro anno il Patto di Stabilità: ma non basta

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19.05.2022

La Commissione Europea si appresta a prorogare la sospensione del Patto di Stabilità fino alla fine del 2023. La notizia arriva da Bruxelles: stando a quanto riferito da fonti autorevoli, pare che sia stata raggiunta l’intesa sul tema e che il prossimo lunedì, 23 maggio, la misura verrà confermata.

Ricordiamo che la sospensione del Patto di Stabilità era stata decretata durante i primi mesi della pandemia da Covid-19. Attualmente la proroga corrisponde a una ulteriore crisi determinata dalla propagazione degli effetti del conflitto in Ucraina sull’intero territorio europeo.

LA SOSPENSIONE DEL PATTO DI STABILITÀ È SUFFICIENTE?

Negli ultimi due anni l’Europa ha dovuto fronteggiare una grave crisi sociale ed economica. L’avanzata inesorabile del virus e contestualmente le misure adottate per evitare un numero maggiore di vittime rispetto a quello registrato hanno portato a decisioni forti e concrete, come ad esempio la sospensione del Patto di Stabilità e la realizzazione di Next Generation Eu.

Parliamo di provvedimenti, al momento, temporanei che hanno però, nei tempi più duri, concesso la possibilità ai governi di procedere con interventi straordinari.

Ma la sospensione non può bastare. il Patto di Stabilità si deve superare: parliamo di logiche che impongono il contenimento della spesa pubblica cosa che, inevitabilmente, si ripercuote sui servizi utili ai cittadini.

Nel corso degli anni, il Patto di Stabilità non ha fatto che alimentare politiche economiche che hanno prodotto tagli agli investimenti, soprattutto alla sanità e alle politiche sociali. La pandemia ha permesso di fare luce sulle falle di questo accordo internazionale.

Ecco perché una proroga della sospensione non può essere la risposta. Si dovrebbe guardare alla realizzazione di un progetto sociale adeguato. Un progetto che permetta la costruzione di un modello economico volto a favorire gli investimenti, che porti a zero le disuguaglianze.

PATTO DI STABILITÀ? NO, GRAZIE

A tal proposito, il Segretario Generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, presentando la campagna “Patto di Stabilità? No, grazie”, ha dichiarato: “Se non superiamo la logica del Patto di stabilità, facendo una critica dell’austerity, cambiando l’impianto economico e finanziario europeo e italiano, fra un paio di anni ci ritroveremo con un governo che dirà che bisogna rientrare dal debito, e non si potranno fare gli investimenti verdi. Invece io penso che anche dal punto di vista degli investitori ci sia voglia di dare spazio agli investimenti sociali e ambientali. Ricordo che quando varammo programma Sure, quando si misero a bando gli Eurobond, c’era scetticismo tra i tecnocrati di Bruxelles. Il risultato è stato invece che le richieste di investimenti su quei bond collegati a Sure e quindi a un programma sociale sono state sei volte maggiori rispetto alla disponibilità emersa”.

In tal senso, rifinanziare un nuovo programma Sure sarebbe la chiave per rispondere a una situazione critica e instabile. Una crescita, una mano tesa al futuro dell’Italia e dell’Europa.

Allora no, non basta la sospensione temporanea. Serve fare scelte decise e permanenti che gettino le fondamenta per un nuovo progetto solido e volto al cambiamento.

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