GIUBILEO: A ROMA FIRMATO PROTOCOLLO DI LEGALITÀ

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11.07.2023

Roma si prepara al Giubileo del 2025. Un banco di prova decisivo anche in vista della corsa ad Expo 2030 a cui la città si è candidata. Per l’Anno Santo si attendono 30 milioni di pellegrini e servono infrastrutture e servizi adeguati per esser all’altezza di un evento che metterà Roma al centro dei riflettori internazionali. 

I rischi per la legalità e la sicurezza

Tante le risorse economiche in ballo, circa 2,909 miliardi complessivi per un totale di 184 opere da realizzare, a cui si aggiungeranno i 335 interventi del progetto Pnrr “Caput Mundi” su oltre 200 siti archeologici e culturali, che valgono 500 milioni. Comprensibili quindi le preoccupazioni legate al rischio che la Capitale si trasformi in un enorme cantiere a cielo aperto, con tutti gli impatti sulla viabilità e i possibili ritardi che ne potrebbero derivare, a maggior ragione in un momento in cui sul settore pende il macigno del caro materiali e della carenza di manodopera.

Da ciò la consapevolezza, da parte di tutti gli attori, istituzionali e non, della necessità di conciliare i valori di legalità e di contrasto alle infiltrazioni mafiose con l’esigenza di effettuare, nei tempi previsti, ogni opera programmata nel rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro per tutte le persone impegnate nella realizzazione degli interventi. 

Il Protocollo di Legalità

In questa cornice è stato firmato lo scorso 19 giugno, nella sede della Prefettura romana a Palazzo Valentini, il Protocollo di Legalità per la realizzazione degli interventi nella Città di Roma per il Giubileo 2025. A sottoscriverlo i Segretari Generali delle Organizzazioni sindacali territoriali di FenealUIL – Giovanni Calcagno, Filca CISL – Nicola Capobianco e Fillea CGIL – Benedetto Truppa con il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il Sindaco e Commissario Straordinario Roberto Gualtieri, l’ A.D. di “Giubileo 2025”, Marco Sangiorgio ed il Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma, dott.ssa Carmina Mancino. 

II Protocollo, entrato da subito in vigore per durare fino al termine dei lavori, ha come finalità quella di assicurare in tutti i contratti e i rapporti negoziali, il rispetto dei criteri di interesse pubblico, legalità e trasparenza, nella realizzazione di tutti gli interventi. Inoltre contribuirà al concreto esercizio dei poteri di monitoraggio e vigilanza e all’individuazione di strumenti e attività di prevenzione, controllo e contrasto ad ogni forma di infiltrazione mafiosa e di irregolarità.
Nello specifico si prevede la costituzione di una banca dati informatica a cura del soggetto aggiudicatore dell’opera e l’attuazione e la gestione di un Piano di controllo coordinato del cantiere e del sub-cantiere di competenza dell’appaltatore e dei soggetti che assicurano la corretta realizzazione dell’opera. Sono, ad esempio, previste verifiche antimafia su tutti i soggetti appartenenti alla filiera delle imprese coinvolte.

La specifica procedura

Entro i 15 giorni successivi alla firma del Protocollo, è stata inoltre costituita, presso la Prefettura, una Cabina di Regia tra i diversi soggetti firmatari volta al monitoraggio e alla valutazione delle varie problematiche. Costituzione prevista, sempre presso la Prefettura, anche di un Tavolo di monitoraggio che coinvolgerà l’Ispettorato territoriale del Lavoro, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto edile e del soggetto aggiudicatore a garanzia della sicurezza dei lavoratori del cantiere.

Altri articoli vanno a disciplinare diversi strumenti destinati alla prevenzione di ogni interferenza illecita (specifiche dichiarazioni sostitutive, attività di vigilanza, applicazione di penali e attente verifiche sulle procedure di esproprio). Infine l’adozione da parte del Commissario Straordinario per il Giubileo 2025 di un atto di indirizzo nei confronti dei soggetti attuatori al fine di rendere le disposizioni del Protocollo cogenti in tutti gli atti di gara e di affidamento e inseriti nei contratti e subcontratti della filiera delle imprese.

Teresa Casale, Ufficio Stampa FENEAL UIL

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