Giornata Nazionale dello Sport: ancora un rinvio per la riforma

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In occasione della Giornata Nazionale dello Sport, che si celebra oggi 6 giugno, facciamo il punto sulla riforma dello sport e sui rinvii che la stanno fortemente caratterizzando. I diritti e le tutele dei lavoratori dello sport sopravvivono in un limbo di norme, decreti e slittamenti.

Certo, negli ultimi mesi, sono stati fatti dei passi in avanti. Si guardi, ad esempio, alla Serie A femminile di calcio e al suo approdo al professionismo. Anche in questo caso, nonostante l’importanza di un passo così decisivo, ricordiamo che è stato posto solo un primo mattoncino e dovranno seguirne molti altri.

Ad ogni modo, la legge delega oggetto della nostra riflessione è stata approvata nel 2019; lo scorso anno, poi, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e i decreti attuativi dovevano diventare effettivi dal prossimo 1° luglio 2022. Tuttavia, hanno subito un ulteriore slittamento, pertanto è tutto rimandato al 2023.

RIFORMA DELLO SPORT: INTERVENGONO I SINDACATI

Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una richiesta formale alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, alla presidente Vittoria Casa, alla sottosegretaria Valentina Vezzali e al presidente della società Sport e Salute Vito Cozzoli per avviare un confronto e per comprendere come contribuire alla realizzazione del processo di riordino e di riforma del settore dello Sport, partendo dai presupposti declinati nella legge di riforma del lavoro sportivo contenuta nel dlgs n°36/2021.

Sono rimasti in sospeso decreti fondamentali, quali: rappresentanza degli atleti e disciplina per l’esercizio della professione di agente sportivo; riordino e riforma delle norme per la sicurezza negli impianti sportivi; semplificazione degli adempimenti per gli organismi sportivi; sicurezza sulle piste da sci (obbligo del casco).

La redazione di Terzo Millennio ha raggiunto Federico Centomo, segretario generale dell’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, per commentare il rinvio della riforma del lavoro sportivo e per sottolineare l’importanza dello sport per il nostro Paese.

RIFORMA DELLO SPORT: INTERVISTA A FEDERICO CENTOMO

Oggi si celebra la Giornata Nazionale dello Sport, cosa rappresenta questa ricorrenza per chi, come te, si occupa di associazionismo sportivo?

“Una giornata importante a livello sociale. È fondamentale che anche in Italia si capisca l’importanza dell’attività motoria e sportiva a qualsiasi età, per un benessere fisico e mentale e per uno Stato che possa così investire sulla prevenzione, sulla socialità e sulla forza educativa e culturale dello sport per famiglie e cittadini”.

La riforma del lavoro sportivo fatica a partire: come vivete questo ennesimo rinvio?

“In realtà ci sono stati momenti molto duri per questa riforma, ritenuta oggi invece essenziale e doverosa da tutti e si è solo in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto correttivo. Noi da sempre sosteniamo l’urgenza del riconoscimento del lavoro sportivo e dell’abolizione del vincolo sportivo, come istituto decisamente arcaico.

Si parla molto di sostenibilità, una parola che non può bloccare però quel “riconoscimento base” ed essenziale dei diritti e doveri dei lavoratori dello sport. La sostenibilità si trova con dialogo, risorse e confronto tra le parti.

Lo sport da solo non è mai riuscito ad autoriformarsi. Il mondo dello sport deve decisamente aprirsi e rinnovarsi anche nella mentalità, chiede spesso autonomia e indipendenza dalla Politica. Ma mai come oggi è fondamentale che la Politica si interessi del mondo dello sport e porti fino in fondo questa riforma, in tutte le sue parti, coinvolgendo tutti gli attori.

Non si possono decantare i valori dello sport o le medaglie vinte solo quando fa comodo, serve riconoscere formalmente l’importanza di questo settore per tutto il Sistema Italia”.

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