Giornata Internazionale dell’Educazione, l’intelligenza artificiale a scuola non fa paura ma va governata
24.01.2025
Il 24 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione. Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2018, l’edizione di quest’anno si concentra sul tema dell’Intelligenza Artificiale e Educazione – “Preservare l’autonomia umana in un mondo automatizzato”. L’intento è quello di analizzare, attraverso eventi, conferenze e iniziative in tutto il mondo, il potenziale dell’IA nell’istruzione, ma anche i rischi connessi, per garantire che gli studenti restino protagonisti del proprio apprendimento in un contesto tecnologico in costante evoluzione.
L’IA a scuola: le opportunità per l’apprendimento
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella scuola, in Italia e nel mondo, sta influenzando il modo di insegnare e apprendere. Secondo diversi studi, i docenti vedono in queste tecnologie un prezioso supporto per semplificare compiti amministrativi e personalizzare i percorsi formativi. Strumenti come ChatGPT o Canva riducono il tempo speso in attività ripetitive, liberando risorse per un’interazione più diretta con gli studenti.
L’IA consente anche di adattare l’insegnamento alle necessità di ogni studente. Un alunno con difficoltà in matematica, ad esempio, può ricevere esercizi specifici e assistenza mirata, mentre chi eccelle in ambiti creativi può essere stimolato a coltivare i propri talenti.
Un altro vantaggio è l’inclusività. L’IA può abbattere barriere per studenti con disabilità, offrendo soluzioni come traduzioni automatiche o lettori vocali, creando così un ambiente più accessibile e inclusivo.
Le preoccupazioni degli insegnanti
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle scuole solleva dubbi tra i docenti. Tra le principali preoccupazioni spiccano l’integrità accademica, con il rischio di plagio tramite strumenti come ChatGPT, e il timore che un uso eccessivo della tecnologia limiti la collaborazione, il pensiero critico e la creatività degli studenti.
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dai costi e dalla formazione. L’integrazione dell’IA richiede investimenti in infrastrutture e aggiornamenti per i docenti, spesso poco preparati ad affrontare queste innovazioni.
Non è colpa della tecnologia se viene usata male, è responsabilità dell’uomo governarla con consapevolezza
La Uil Scuola sottolinea l’importanza di affrontare l’intelligenza artificiale con un approccio equilibrato. Non si bisogna porsi con un atteggiamento di chiusura verso l’innovazione, ma è necessario governarla in modo responsabile, mettendo al centro la persona. Come evidenziato da esperti e pedagogisti, l’IA deve essere considerata un supporto e non un sostituto del ruolo educativo dei docenti.
Il principio dell’autodeterminazione è fondamentale: gli studenti devono essere educati a utilizzare l’IA come uno strumento, senza permettere che questa condizioni il loro modo di pensare. Questo richiede un approccio che combini la conoscenza tecnica delle tecnologie con un’attenzione ai valori etici e sociali.
Alcuni paesi, come l’Estonia, rappresentano modelli virtuosi nell’uso dell’IA nell’istruzione. Questo piccolo Stato, leader europeo nella digitalizzazione, ha investito significativamente nella formazione continua degli insegnanti, con particolare attenzione alle competenze digitali. Gli strumenti tecnologici vengono integrati nei percorsi didattici in modo flessibile, lasciando ampio margine di autonomia ai docenti per adattarli alle esigenze degli studenti.
L’approccio estone dimostra che il successo dell’IA nell’educazione dipende non solo dalla disponibilità delle tecnologie, ma anche dalla capacità di utilizzarle in modo strategico e responsabile.
Ufficio Comunicazione UIL Scuola
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