DATI ISTAT SULLA POVERTÀ ASSOLUTA IN ITALIA: NON SIAMO MIGLIORATI

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17.06.2022

L’Istat ha rilasciato i nuovi dati sulla povertà assoluta in Italia che purtroppo confermano i massimi storici toccati con lo scoppio della pandemia. Nel 2021, infatti, le famiglie in povertà assoluta sono più di 1,9 milioni, ossia il 7,5 % della popolazione. Una percentuale molto vicina al 7,7 % registrato nell’anno precedente. Per gli individui sotto la soglia di povertà i numeri sono addirittura identici al 2020 con 5,6 milioni di persone, corrispondenti sempre al 9,4% della popolazione.

LA POVERTÀ TRA GLI STRANIERI

A preoccupare sono anche statistiche più specifiche come quelle relativa agli stranieri. Tra questi un milione e 600 mila persone sono indigenti. In termini percentuali parliamo del 32,4 %, un’incidenza che è quattro volte superiore a quella degli italiani. Inoltre, le famiglie in povertà assoluta sono nel 68,7% dei casi famiglie di soli italiani e per il restante 31,3% famiglie con stranieri, nonostante questi ultimi siano solo il 9% della popolazione totale. In più, se al Nord l’incidenza della povertà tra gli stranieri si è ridotta, al Centro e nel Mezzogiorno è aumentata. Infine, si registra una maggiore presenza delle famiglie con stranieri sotto la soglia di povertà nelle periferie delle aree metropolitane o nei comuni con più di 50.000 abitanti.

IL DIVARIO NORD-SUD

L’Istat è tornata ad analizzare anche la distribuzione della povertà assoluta sul territorio nazionale. Ancora una volta risulta più diffusa al Sud che al Nord dove, per di più, è diminuita dal 7,6% al 6,7%. Per quanto riguarda la residenza delle famiglie sotto la soglia di povertà, i dati ci dicono siamo tornati alle proporzioni registrate nel 2019. Anche tre anni fa le famiglie povere del nostro Paese erano distribuite quasi in egual misura fra Nord e Mezzogiorno. Il primo registra miglioramenti anche sull’incidenza di povertà assoluta individuale che passa dal 9,3% all’8,2%. Sono così oltre 2 milioni 200mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord contro 2 milioni 455mila nel Mezzogiorno. La ripartizione è completata dai dati sul Centro Italia dove l’incidenza di povertà individuale sale al 7,3% dal 6,6% del 2020.

Sebbene dallo scoppio della pandemia non si siano rilevati netti peggioramenti, a livello macroscopico la situazione non è migliorata. Indigenza e disuguaglianze, in special modo tra Nord e Sud, continuano a influenzare pesantemente le condizioni di vita di milioni di persone e famiglie. Di conseguenza è palese la necessità di ulteriori sforzi per sostenere l’economia reale del Paese.

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