“Da Napoli per un nuovo contratto sociale”. Assemblea Nazionale UILTUCS

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Da Napoli per un nuovo contratto sociale”.
È questo il titolo scelto per l’ennesimo appuntamento di mobilitazione promosso dal nostro sindacato.

Continua il viaggio della UIL su tutto il territorio nazionale, per ascoltare i lavoratori, i loro problemi, le loro speranze.

L’appuntamento di oggi è stato organizzato dalla UILTUCS, la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi. Presenti circa 1200 delegati provenienti da tutta l’Italia. Volti che raccontano di un mondo del lavoro in grande difficoltà, ma che non arretra di un centimetro nella lotta per i propri diritti.

Dopo i saluti iniziali, la giornata si apre con la relazione del segretario generale della UILTUCS, Paolo Andreani.

Nel suo intervento, Andreani ha sottolineato come sia oggi necessario riportare al centro del dibattito politico la persona e il valore del lavoro. Evidenziando come la politica non stia mettendo in campo tutte le azioni necessarie per ricucire quegli “strappi sociali”, che lacerano il nostro Paese.

Una critica vibrante è stata mossa al Governo, che dopo aver premiato il lavoro autonomo, promuove una riforma fiscale che non tiene conto del dettato costituzionale sulla progressività dell’imposizione fiscale.

Sottolinea come i servizi abbiamo avuto un ruolo fondamentale per la ripresa economica e come sia giunta l’ora di rinnovare i contratti collettivi nazionali. Ricordando inoltre l’iniziativa giudiziaria della UILTUCS nei confronti del “contratto bidone” firmato dal FILCAMS e FISASCAT nel 2013, perché riguardo al salario esso risulta inadeguato rispetto al principio di proporzionalità e di sufficienza sancito dall’articolo 36 Costituzione.

Al termine della relazione del Segretario, è stata la volta dei delegati. Tanti e appassionati, consapevoli che “chi non lotta oggi non vincerà di certo domani”, come ha affermato da Pierangelo, lavoratore della grande distribuzione alimentare. O come Carlo, impiegato nei servizi fiduciari, autodefinitosi “l’ultimo della contrattazione”, visti i livelli retributivi del suo comparto.

Sono emersi problemi che non possono attendere oltre per la loro soluzione. Salari bassissimi, con necessità di turni estenuanti per arrotondare: una sorta di “cottimo mascherato”, come testimoniato da Cristian, guardia giurata.

Problemi di turnazioni che impediscono di conciliare in maniera virtuosa tempi di vita e di lavoro. O, raccontato da Alessandro, organici ridotti all’osso, con giovani assunti per coprire i buchi e una “politica aziendale che tende ad escludere i delegati sindacali”.

A chiudere è intervenuto il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri. Un intervento, quello del segretario, tutto incentrato sui problemi concreti che sfuggono solo a chi non vuole vederli. Perché del lavoro si parla troppo poco e ce se ne occupa ancora meno, visto che le disuguaglianze nel nostro Paese aumentano in maniera vertiginosa.

Critica netta al progetto costituzionale sulla Autonomia differenziata promosso dal Governo, che rischia di spaccare l’Italia in maniera inesorabile. Un Paese civile – ha sottolineato Bombardieri – è quello dove i diritti su sanità, lavoro, formazione e istruzione sono uguali per tutti.

Altrettanto netta la posizione del Segretario generale sulla riforma fiscale in discussione. Un provvedimento che non solo è in contrasto con la Costituzione, ma che lascia che siano ancora lavoratori dipendenti e pensionati a pagare la quota maggiore di IRPEF. Con un Governo che si dimentica, invece, della lotta all’evasione fiscale.

Rinnovo dei contratti, lotta alla precarietà, una discussione sul salario minimo che deve coincidere con i minimi contrattuali sono altri punti su cui la UIL intende dare battaglia. “Rivendicando”: termine che il nostro Segretario generale ha voluto giustamente sottolineare. Perché, ha affermato, fa parte del DNA del nostro sindacato fin dalle origini ed è necessario per costruire un Paese diverso.

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