Ccnl estetica e acconciatura, la bellezza di firmare il contratto

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21.10.2022

Sono la bellezza di 130mila, gli addetti del settore estetica, acconciatura, tricologia non curativa, i lavoratori che si occupano di tatuaggi, piercing e che troviamo nei centri benessere sparsi per l’Italia. Donne e uomini che lavorano nelle oltre 55mila imprese, e per i quali proprio ora è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale.

La Uiltucs, unione italiana lavoratori del turismo, commercio e servizi, è la categoria della Uil che l’ha sottoscritto, assieme alle altre sigle sindacali e alle parti datoriali, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai. Toccherà alle lavoratrici e ai lavoratori dire la loro, in questi giorni, attraverso le assemblee e la valutazione dell’ipotesi di accordo.

L’intesa riguarda un comparto in crescita e sviluppo che, in questi ultimi anni, ha fatto registrare una notevole impennata anche come giro di affari. Il settore, tra l’altro, incide non poco nell’accrescere a sua volta il fatturato del più ampio comparto della cosmetica che, solo nel 2021, ha fatturato quasi 12 miliardi di euro a livello nazionale.

Secondo alcuni dati resi contenuti nel Report annuale CosmoTrend, ricerca che viene resa nota agli appuntamenti con la fiera must del mercato beauty, Cosmoprof, il comparto estetica, acconciatura e centri benessere ha avuto negli ultimi anni un vero e proprio boom.

Gli italiani cercano l’estetista per trattamenti per la bellezza del corpo (99%) e del viso (98,8%), per la pedicure (95,3%), la manicure (95,3%) e per il trucco (82,9%). In calo l’uso di macchinari, come laser e macchine snellenti, che sono state invece in auge negli anni passati: segno, questo, che la professionalità degli operatori e dell’hair care è un tassello fondamentale.

Secondo la Uiltucs: “Il peso di questo settore, il suo successo, è dovuto prevalentemente alle competenze del personale”. Ed è per loro che “arriva questo accordo, a chiudere una lunga fase di carenza contrattuale, fornendo un incremento salariale tangibile nell’immediato, con una serie di aspetti importantissimi” ha aggiunto.

Tra questi, “il contrasto alle violenze, in particolar modo nei confronti delle donne, che in questo settore sono la maggior parte”. A questo proposito, l’intesa sottoscritta recepisce la Convenzione Ilo 190, introducendo tra l’altro periodi di congedo per le donne vittime di violenza di genere. Ma c’è anche la sottolineatura della trasformazione, anche temporanea, del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione.

Passaggio non da poco, questo, che si somma ad altri aspetti dell’ipotesi di rinnovo: qui trovate i dettagli.

Oltre all’aumento contrattuale (100 euro a regime, per il 3 livello), l’intesa contiene aggiornamenti nei capitolati contrattuali riferiti alla tutela della genitorialità, con l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio per un periodo di 10 giorni lavorativi; il congedo parentale indennizzato in applicazione della recente normativa; l’utilizzo di permessi per assistenza del bambino usufruibili nei primi tre anni di vita. E ancora, il congedo matrimoniale equiparato alle unioni civili, a cui si aggiunge l’ampliamento della tutela dei lavoratori e dei familiari in condizioni di dipendenza da sostanze stupefacenti, psicotrope e affetti da alcolismo e ludopatia.

Ufficio Comunicazione UILTUCS

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