Aiuti concreti per il popolo ucraino

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08.03.2022

“Vorremmo che qualcuno ci spiegasse che cosa possiamo e dobbiamo fare per essere davvero d’aiuto, ma anche – e forse soprattutto – per essere pronti a rispondere a quella domanda che, già lo sappiamo, i nostri figli e le nostre figlie ci rivolgeranno: tu dov’eri?”

Queste sono le parole di una studentessa Ucraina di 23 anni.

Parole di chi da un giorno all’altro si è trovato a dover scappare dalle proprie case sotto bombardamenti.

Ma la voglia di aiutare, di fare qualcosa per chi è sotto attacco, non riguarda solo chi la guerra la sta vivendo direttamente. La comunità internazionale e così l’Italia stanno dimostrando una inarrestabile gara di solidarietà: migliaia di famiglie italiane pronte ad aprire le proprie case per accogliere donne e bambini ucraini in fuga, una catena di raccolta di farmaci, vestiti, generi di prima necessità. La macchina dell’accoglienza in Italia gira a pieno ritmo, ma c’è necessità di coordinamento per non sprecare gli aiuti ed evitare le truffe che pure stanno cominciando a manifestarsi come in qualsiasi momento emergenziale.

Di seguito dunque riportiamo le attività più significative che sono state messe in campo per aiutare i civili ucraini.

I corridoi umanitari

I corridoi umanitari sono dei sistemi di accoglienza messi in atto per migranti, profughi e tutte quelle persone in emergenza umanitaria che necessitano di trovare rifugio. E hanno l’obiettivo di trasferire e integrare in paesi sicuri persone in condizioni di particolare fragilità.

Anche in Italia sono attivi i corridoi umanitari e come si legge sul sito del Ministero degli affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in Italia le associazioni private (presumibilmente sul campo), dopo l’individuazione dei casi che necessitano di tutela, inviano una lista dei possibili beneficiari dei corridoi umanitari al Ministero dell’Interno, che provvede alla concessione dei visti d’ingresso. Al loro arrivo in Italia le associazioni umanitarie si occupano dei rifugiati.

Offrire un’abitazione a un rifugiato

Sono tantissimi gli italiani che si offrono di ospitare i profughi in arrivo, mettendo a disposizione le proprie abitazioni: quelle in cui vivono o le seconde case. Per contribuire bisogna rivolgersi alla prefettura della propria città. Ai tavoli delle prefetture siedono anche i rappresentanti dei Comuni, della Croce Rossa e di altre associazioni che si occupano dell’assistenza, dalla Caritas a Sant’Egidio. Quindi le offerte di posti letto possono essere presentate anche a loro in via privata. In questi casi lo Stato si occuperà poi dell’assistenza sanitaria oltre che del sostegno esterno, come il vitto.

Segnaliamo che Airbnb dà la possibilità agli Host che lo desiderano di ospitare i rifugiati o di pagare una stanza in Ucraina per aiutare economicamente la popolazione.

Anche sul sito www.help-us.it è possibile dare la propria disponibilità per ospitare gli ucraini.

Contributo in denaro

Quasi tutte le Regioni italiane hanno attivato conti correnti dedicati alla crisi ucraina (che si possono trovare sui siti delle Regioni) a cui poter fare arrivare il proprio contributo.

Le donazioni possono anche essere fatte direttamente alle più grandi organizzazioni umanitarie: Unhcr, Save the children, Intersos oltre a Croce Rossa, Caritas, Sant’Egidio.

Generi di prima necessità

Anche in questo caso l’invito è a rivolgersi ai comitati locali di Croce Rossa e Protezione civile o alle grandi associazioni e organizzazioni non governative. Il rischio, infatti, è che si raccolgano materiali che non sono richiesti e che potrebbero andare dispersi se non addirittura utilizzati per altri scopi.

Quello che serve sono soprattutto generi alimentari a lunga conservazione e non abiti o farmaci che vengono invece messi a disposizione dalle Regioni insieme alle apparecchiature sanitarie richieste dal piano di Protezione civile.

In ultimo segnaliamo anche che sul sito: www.supportukrainenow.org, vi è un elenco di tutti i modi possibili per aiutare gli ucraini.

Anche noi come UIL, abbiamo ritenuto indispensabile dare un aiuto concreto alle lavoratrici e ai lavoratori ucraini costretti ad abbandonare il loro lavoro e la loro Patria. Infatti, attraverso la nostra ONG “Progetto Sud” negli scorsi giorni abbiamo inviato loro un Camion con un carico di generi di prima necessità e di materiali sanitari, che è partito dalla nostra sede nazionale a Roma e è arrivato in Polonia dai rifugiati.

In questo momento di crisi ci auguriamo di poter essere di aiuto e che la popolazione ucraina senta tutta la vicinanza della nostra nazione e del mondo.

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