Eurovision 2022, la band ucraina Kalush Orchestra: “Una grande responsabilità essere qui e rappresentare il nostro Paese”

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11.05.2022

Lo avevamo già detto qualche giorno fa, quando Bono Vox ha improvvisato un concerto nella metropolitana di Kiev: la musica non ha il potere di mettere fine al conflitto, ma può comunicare un forte messaggio di pace. È quello che sostanzialmente ha fatto la Kalush Orchestra, concorrenti in rappresentanza dell’Ucraina, sul palco dell’Eurovision Song Contest 2022, Al Pala Alpitour di Torino, durante la serata di apertura.

KALUSH ORCHESTRA: “AVVERTIAMO UN FORTE SENSO DI RESPONSABILTÀ VERSO L’UCRAINA”

La band si è guadagnata un posto in finale, ma ha fatto anche di meglio: ha dato voce all’Ucraina, alla sofferenza di un popolo che vive letteralmente in guerra dallo scorso 24 febbraio. Il frontman del gruppo, durante la consueta conferenza stampa, ha riferito: “Sappiamo di dover essere concentrati, siamo qui perché dobbiamo dimostrare che la cultura ucraina e la musica ucraina ci sono. Questo è il nostro scopo, sentiamo un forte senso di responsabilità”.

Un contesto, quello dell’Eurovision, che predica l’unione, che riunisce e intreccia le culture. Forse il palcoscenico giusto da cui chiedere la pace, da cui sensibilizzare verso ciò che accade ogni giorno, nemmeno poi così lontano.

L’obiettivo non è contrapporre scenografie sfavillanti e le luci colorate agli scenari di morte e distruzione che devastano l’Ucraina: ma esserci, nonostante tutto. Dimostrare attaccamento al proprio popolo, alla vita. Avere l’opportunità di trasferire emozioni, di permettere di empatizzare con le sofferenze altrui.

“LA MUSICA È PACE”

Sono dello stesso parere anche i conduttori del contest, che hanno più volte ribadito quale sia il compito della musica in un momento così complicato. “Eventi come questi possono educare”, ha sottolineato Alessandro Cattelan. Mentre, Laura Pausini: “La musica è pace, è un messaggio di unità. Siamo qui, mano nella mano, per dire qualcosa di semplice: pace”. All’appello non è mancata la voce di Mika: “La musica è uno strumento per unire. Tutte queste differenti culture e lingue sullo stesso palco esprimono il concetto di universalità. La diversità è fonte di ispirazione”:

Partiamo proprio da qui: pace e unione. Ciò a cui bisogna aspirare per mettere fine a una guerra straziante.

 

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