Il best seller mondiale di Mark Manson

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16.01.2022

Totalmente scorretto, divertente, amorale, rivelatorio, cinico, volto all’esaltazione del pragmatismo e con una buona dose di egocentrismo, senza la volontà di attribuire alcun senso o valore universale alla vita.

Parliamo del libro “La sottile arte di fare quello che c**** ti pare”, il best seller mondiale di Mark Manson autore, blogger e imprenditore statunitense.

L’eccezionalità di questo autore sta nel modo di scrivere, irriverente e totalmente privo di freni inibitori, dritto al punto, senza inutili e convenzionali giri di parole. Questo libro è un manuale di self-help che aiuta i lettori a non dare peso alle cose inutili della vita e a concentrarsi solo su quello che veramente conta.

Come? Riconoscendo che la maggior parte dei comportamenti umani sono dettati dalla volontà di dover avere una vita perfetta, senza problemi e di rispecchiare determinati canoni (essere belli, bravi, buoni, geniali, intelligenti, di successo, ricchi, magri, famosi) per essere felici. Che sostanzialmente significa voler essere perfetti e voler piacere agli altri, prima che a se stessi.

Non è tutto: secondo Manson non è solo la necessità di piacere agli altri e di rispecchiare certi canoni ad essere il male assoluto, ma anche, e qui la grande novità, la ricerca costante della pace e della felicità ad essere un grave errore.

In questo libro, soffrire e avere problemi è giusto, è necessario, è utile, va bene. Non bisogna, come nella maggior parte dei libri di auto miglioramento, svegliarsi ogni mattina ed essere positivi per fare in modo che la vita ti sorrida.

Atteggiamento positivo, accadimenti positivi. No. Atteggiamenti consapevoli, accadimenti positivi.

Insomma, bisogna accettare serenamente che ogni tanto si sta male perché questo aiuta a progredire.

Aiuta a progredire perché è l’unico modo di riuscire concretamente a individuare cosa ti fa soffrire e quindi quali siano i valori positivi che non stai seguendo. Parliamo di valori positivi perché Manson (effettivamente il cognome non è rassicurante come il libro) fa una distinzione tra valori negativi, ovvero da togliersi dalla testa perché inutili e nocivi (ad esempio inseguire compulsivamente una promozione lavorativa) e positivi ovvero da mettere alla base di ogni scelta di vita (l’amicizia, una passione personale ecc.), che non è affatto banale.

Non è banale perché non sono valori universali. Nessun libro o corso di meditazione può darti delle massime assolute, perché in realtà non esistono. Il pregio di questi valori è che sono realizzabili nell’immediato. Ad esempio, se essere una persona onesta rispecchia quello che ti rende felice, allora ti basterà dire la verità per sentirti subito meglio.

Inoltre, quello che è abbastanza per te, può essere insufficiente per altri. Quello che insufficiente per altri, per te può essere il raggiungimento massimo dei tuoi obiettivi. E lo decidi tu, non il vicino di casa che ti guarda e ti giudica.

Dunque, dall’ampio catalogo dei problemi che possiamo avere e incontrare durante le varie fasi della nostra vita, dedichiamoci a quelli che sono veramente importanti per il nostro benessere e grazie al tentativo di risoluzione di questi problemi comprendiamo e seguiamo il nostro schema valoriale.

Concetto piuttosto lontano da quell’immaginario collettivo che vuole che si prendano le distanze dai problemi, dai fallimenti e dalle difficoltà seppellendo il tutto sotto il più bel sorriso che si possa sfoderare. Così ci hanno insegnato.

Ma tolto quanto imparato dai genitori, dalla televisione, degli amici, dai colleghi o da persone che tendono a valutare il tuo grado di adeguatezza alla vita felice, rimani solo tu a costruire tutto.

E rimani in un mondo ignoto, dove l’unico modo per capire la direzione in cui andare è guardarti dentro senza sovra schemi indotti o pregiudizi.

Quindi se deve essere così, ti invita a farti una domanda: gli obiettivi che ti sei posto per tutta la vita, da dove li hai presi e perchè? Perché se c’è questo problema io non dormo una settimana?

In sostanza questo libro sceglie di invertire completamente la prospettiva comune del ragionamento.

Non devi trasformarti e migliorarti per risolvere tutti i problemi e fare in modo che la tua vita prenda la giusta svolta, devi capire dove svoltare e a quali problemi dare un peso. E questo in automatico porta a migliorarti e a essere felice. Ma migliorarti non per quello che pensi significhi migliorarsi ora, ma per quelli che sono i valori che contano nella tua vita. Che contano per te. Che devi forse ancora capire.

Non c’è la strada giusta o sbagliata, c’è la tua strada, che puoi percorrere nella maniera che permetta di rispettarti, amarti, gratificarti e renderti felice e soddisfatto di quello che fai.

Però, come detto ripetutamente, prima di migliorarsi c’è da capire quale sia la tua battaglia. Facile? No. Però questo libro fa venire davvero voglia di provarci.

Dunque, che sia stato letto in tutto il mondo, fa ben sperare che tante persone capiscano che la ricerca della felicità non si trova per forza nell’avere una vita perfetta, nel raggiungere la bellezza, la ricchezza o il successo, ma nello scegliere quello per cui vale la pena lottare. Sbaglierai, soffrirai, ma sarai felice per il semplice fatto di riconoscerti realmente in quello che fai.

Felice anche se agli altri non piace o non capiscono quel che fai. E dunque la sottile arte di sbattersene il c**** .

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