ITALIA CAMPIONE D’EUROPA.

3' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

12.07.2021

Che sarebbe stato difficile, lo sapevamo un po’ tutti. Che non sarebbe stato poi così impossibile, anche. Diciamocelo, però, quel gol di Shaw al secondo minuto della partita ci ha gelati. Abbiamo pensato a scenari catastrofici, a débâcle clamorose, a lacrimoni grossi così.

E allora abbiamo fatto un respiro, addentato qualcosa, bevuto qualcosa, incollato gli occhi alla tv, tutti più o meno stretti nel tricolore, dato indicazioni come i migliori ct in circolazione. E abbiamo iniziato di nuovo a crederci “… che poi, dai, questi inglesi qui… mica ce l’hanno una “squadra” come la nostra”. Siamo sotto di 1 a 0 nella finale dell’Euro 2020, quello terribile della pandemia.  Di perdere la finale dopo un percorso fenomenale, dopo gli abbracci di Roberto Mancini e Gianluca Vialli, dopo l’infortunio del giovane grande Spinazzola, dopo i guizzi di Chiesa, dopo aver eliminato Austria, Belgio, Spagna non ci va. Non poteva mica finire così, al minuto 2 del primo tempo. Noi, magari perdiamo pure, ma combattiamo.

È salito il tifo, ri-partito il cuore. Ci siamo tenuti la testa tra le mani. Abbiamo gesticolato come solo noi italiani sappiamo fare. Ci siamo alzati di scatto, siamo piombati proprio di fronte allo schermo e poi abbiamo gridato, ma tanto, tanto, tanto. Al gol di Leonardo Bonucci, il più anziano marcatore di tutto l’Europeo, che ci ha tenuti in gioco. Alla parata fenomenale di Gigio Donnarumma sull’ultimo rigore britannico.

Partono i caroselli, si riempiono i balconi. Da Nord a Sud, si canta di questa notte magica. A Wembley, gli occhi emozionati del Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, sono quelli di tutti noi.

Solo tre anni fa, con l’Italia fuori dal Mondiale, non lo avremmo creduto vero né possibile. E invece il Ct Roberto Mancini, lui sì, ci ha creduto, ci ha stretti in uno di quegli abbracci “..che solo lui e Gianluca Vialli”, ha creato un gruppo, dato alla luce una Squadra, una di quelle vere, una di quelle in cui ognuno è la mente dell’altro, con i cuori che battono allo stesso tempo, le gambe che corrono alle stesse velocità, i sogni che corrono più lenti della realtà, quella che vince.

Questa Nazionale ci insegna tanto: l’umiltà dell’impegno costante nel lavoro, la forza del gruppo, la capacità di soffrire per gli altri e con gli altri, l’orgoglio di spingere forte, anche quando qualcosa non va, la felicità pura di una vittoria conquistata minuto dopo minuto, non in una partita sola, ma momento dopo momento, in un percorso lungo che sa guardare lontano. Senza paura e con determinazione.

L’Italia è Campione d’Europa 2020.

Un risultato importante per il mondo del calcio, sicuramente, ma anche per tutto il Paese che ha bisogno di occasioni per sentirsi ancora unito, pronto a collaborare con spirito di squadra per costruire il futuro su principi e valori condivisi e raggiungere il traguardo di una realtà più equa, giusta e inclusiva, in cui tutti sono parte fondamentale di un Tutto che, insieme, vale di più.

E allora, forti di questo, su ogni campo e in ogni partita, non fermiamoci più.

Entra anche tu nella community TERZO MILLENNIO:  parliamone insieme!

Articoli Correlati